RONCHI DEI LEGIONARI. A differenza del barometro esterno tendente al bel tempo, di converso, quello interno riferito al sodalizio di via dell'Aeroporto, ahimè, per effetto dei risultati sin qua acquisiti, non si discostava da una inquietante e perdurante bassa pressione.
Impressione suffragata, per dirla tutta, da un anonimo, insignificante e perdurante landa di desolazione emozionale e di episodi ovviamente, riconducibili alla prima parte della contesa. Scivolata via tra uno sbadiglio e l'altro.
Giacchè una conclusione abbondantemente a lato di Veneziano alla mezzora, una mezza giravolta in area di Llani due minuti dopo intercettata da un difensore e una botta sul versante opposto di Di Benedetto indirizzata tra i pali difesi da Sandrigo, fonte di una inascoltata esortazione prodotta dallo stesso centrocampista (e non raccolta dall'arbitro) per un presunto fallo di mani, riteniamo che testimonino fedelmente l'aridità del match su ambo le sponde.
Fortunatamente i secondi 45' di gioco hanno riservato agli infreddoliti convenuti assiepati sui gradoni una partita certamente non eccezionale, ma almeno godibile, fino al cre puscolo.Merito soprattutto del Ronchi, evidentemente trasformato ed esortato a tirare fuori gli attributi da mister Veneziano, dopo il tè nell'intervallo.
E, infatti, i locali abbigliati in verde per l'occasione, al trillo di avvio, nei primi due minuti hanno immediatamente costruito due opportunità per passare.
Specie la prima, limpida e trasparente, architettata e promossa da Frattaruolo, con un traversone al centro a beneficio di Bibalo, che incredibilmente dilapidava da un passo. Al 2', invece, capitava a Dominuti l'occasione per superare Donno, rimasto quest'ultimo incolume da un provvidenziale rimpallo in fase di recupero da un proprio compagno.
E i rossoneri del San Giovanni? Almeno per quanto offerto ed esibito ieri al "Lucca", non pervenuti, come era lecito attendersi dalla loro prosperosa classifica. E allora con ancora gli isontini caparbiamente in avanti alla ricerca di una seconda impresa (vedi recentemente San Luigi sul proprio terreno), al 26' si compie un secondo miracolo (o quasi). Llani dalla fascia sinistra scodella al centro la sfera per l'irrompente Dallan, che la trasforma in oro per la gioia del proprio allenatore. Ai nostri "microfoni"a fine gara .
«Partita gagliarda la nostra nel secondo tempo - commenta Veneziano - in virtù di una significativa determinazione. Purtroppo anche i nostri diretti concorrenti fanno punti, per cui ce la giocheremo sino alla fine».
E conclude con un'autofustigazione. «Era stato già ammonito dovevo sostituire prima del secondo giallo Llani, caspita».
Moreno Marcatti