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L’obiettivo è quello di ribadire la centralità del Gran premio d’Italia a Monza nel calendario mondiale della Formula 1: una sfida che è possibile vincere solo con il sostegno sinergico di tutti e che deve andare oltre il fatto di una conferma pro-tempore tra i Gpremi incerti di anno in anno.

Le parole non sono nostre. Sono del presidente dell’Automobile club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, pronunciate nell’ambito della presentazione ufficiale del Gp d’Italia 2014 avvenuta nei giorni scorsi nella sala stampa “Tazio Nuvolari” dell’autodromo lombardo. Parole come segnali di fumo, tutti per il patron indiscusso e super discusso della Formula 1 Bernie Ecclestone, che da un po’ di tempo sta coccolando l’idea di fare a meno di Monza dopo il 2016, anno di scadenza del contratto.

Sarà dura, molto dura, spuntarla con il caro Bernie. La svolta arrivata con l’elezione dell’ex ferrarista Ivan Capelli (93 Gp disputati e commentatore di lungo corso di RaiSport) alla presidenza dell’Aci di Milano è un importante mossa a vantaggio di Monza, ma può non servire. Ormai, chi ha imparato a seguire e conoscere la Formula 1 lo sa benissimo.

A Ecclestone interessa tutto, fuorché il fascino, la storia e le suggestioni che si muovono intorno a questo sport. Sono invece le nude e crude logiche del business a orientare le scelte ed è per questo che il “padre-padrone” del Circus ha deciso di alzare l’asticella con gli organizzatori brianzoli, con la precisa intenzione di avere più soldi. Se questo non avverrà, è già pronto a voltarsi verso altri lidi e verso sirene dotate di portafogli con dentro decine e decine di milioni di dollari. Il fatto poi che le monoposto scorrazzino lungo l’asfalto di catini artificiali senza alcuna capacità emozionale, impedendo alle tv di inquadrare tribune completamente vuote, conta poco. Purtroppo. Come potrebbe succedere con l’Azerbaijan, da anni nel mirino di Ecclestone.

Sarebbe altresì antipatico che la guerra a Monza nascesse proprio in Italia. Dopo aver visto tramontare definitivamente l’ipotesi targata Roma, che negli anni scorsi aveva tentato di portare lo show sulle strade dell’Eur, ora c’è il Mugello, con il colosso Ferrari alle spalle, che potrebbe spingere sull’acceleratore per avere in Toscana la Formula 1. In attesa di capire chi sarà a gestirlo a Maranello, con Luca Cordero di Montezemolo dato per partente, sarà uno scontro in famiglia? (crimar)

@crimarcacci

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