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Basket. Ghiacci: «Impegni rispettati, ora la città ci aiuti»

Il presidente: «Abbiamo portato avanti un programma: la salvezza del'Acegas con i giovani triestini»

3 minuti di lettura

TRIESTE. Alla fine del campionato manca una sola partita, ma la Pallacanestro Trieste Acegas ha già cominciato un altro campionato. Quello per darsi un futuro solido. Mario Ghiacci, presidente biancorosso, dovrà affrontarlo da “all around”, un po’ play per trovare le strategie giuste e un po’ realizzatore perchè le occasioni dovranno venir colte al volo. Appena il tempo per festeggiare la salvezza appena conquistata.

«È andata...E sapete cosa mi dà più soddisfazione?»

Cosa?

Esserci riusciti con una squadra di giovani e rispettando quello che era il nostro programma. Avevamo detto alla vigilia che avremmo lottato per salvarci con una linea verde di triestini e l’abbiamo fatto. La lista dei miei ringraziamenti è lunga. Ai giocatori che sono ragazzi straordinari, allo staff tecnico con coach Dalmasson in testa, ai miei collaboratori a cominciare da Dario Bocchini, al pubblico. A chi mi ha permesso di vivere questa esperienza. Al sindaco Cosolini che mi ha fatto il più bello dei regali.

Inevitabile a questo punto chiedere quale...

Mi ha fatto un enorme piacere vederlo domenica scorsa al palasport. Durante la gara mi aveva mandato un paio di messaggi sul telefonino. Ero convinto che stesse seguendo la partita a casa, via Internet. L’ultimo sms a pochi secondi dalla fine: “Che emozione, guarda che sono qui...”. In questo anno è stato sempre vicino alla società, ci ha permesso di poter affrontare il campionato e lo sento sinceramente interessato. Ha promesso che cercherà di aiutarci anche per la prossima stagione e non ho motivi per dubitare che lo farà.

Questo campionato come lo vogliamo definire?

Sicuramente positivo. Oltre al risultato sul campo, ci sono due riscontri importanti. Abbiamo vinto la classifica per le società che usano maggiormente i giovani e questo significa circa 100mila euro che entrano in cassa. L’altro successo: gli incassi sono aumentati del 13% e le presenze del 20% rispetto all’anno precedente. Un anno in cui era stata allestita una squadra da play-off e si poteva contare sulla forte emozione del ritorno in LegaDue dopo otto stagioni.

Veniamo alle note dolenti. Quanto manca ancora per completare il bilancio?

Tra i 50 e i 100mila euro.

Ce la farete?

Ci mancano anche soldi che erano stati promessi in tempi non sospetti, quindi sono fiducioso che arriveranno.

Capitolo squadra. A Casale Monferrato Michele Ruzzier disputerà l’ultima partita con l’Acegas. Che vada a Venezia è ormai il segreto di Pulcinella.

Parlo contro i miei interessi ma è giusto consentirgli di fare un salto di qualità. Non posso e non mi permetterei mai di tarpargli le ali. Non c’è ancora niente di ufficiale ma se va in serie A Venezia sarebbe effettivamente la soluzione migliore.

Ruzzier non è l’unico giovane sulla rampa di lancio. Ci sono anche Tonut, Candussi che peraltro è di cartellino Reyer...

Credo che il basket italiano abbia capito che qui a Trieste i giovani hanno spazio e giocano tanto. Facile riempirsi la bocca parlando di linea verde, bisogna vedere se poi un club agisce con coerenza. Noi l’abbiamo fatto. Per quanto riguarda i giocatori, le scelte tecniche comunque spettano all’allenatore.

Eugenio Dalmasson domenica scorsa ha detto: «Considero chiuso un ciclo, adesso ne va aperto un altro».

Il coach ha il contratto anche per il prossimo anno. Per me è stato una lieta sorpresa, mi è piaciuto come responsabile dell’area tecnica e si è mosso con grande professionalità nella gestione del caso Hoover.

Quindi?

Quindi, ripeto, ha ancora un anno di contratto.

I rimpianti di questa stagione?

Due. Il primo è Marco Diviach: sarebbe stato il complemento ideale per questa squadra. Non ci sono state le condizioni per averlo con noi in questo campionato. L’altro rimpianto è non aver potuto contare su Mastrangelo per alcuni mesi. Contro Forlì Daniele ha mostrato quello che avrebbe potuto darci senza quel maledetto incidente.

Quali sono stati gli errori?

Essendoci mossi tardi, inevitabilmente ne abbiamo commessi. Qualcuno ci è stato segnalato dai nostri stessi tifosi. Gli abbonati Silver ad esempio avrebbero diritto a un posto auto garantito. Provvederemo.

Abbonamenti. L’idea dei cinque supertifosi di lanciare la sottoscrizione anticipata ha consentito la salvezza della Pallacanestro Trieste.

Assolutamente. E sarebbe bello avviare anche quest’anno una campagna in tempi rapidi. Non so ancora se con la formula della prelazione a giugno o cos’altro.

Parliamo del futuro. Perché ci sarà un futuro, no?

Sono un eterno ottimista. Spero proprio di sì, ci saremo.

Quanto servirà stavolta di budget?

Un milione di euro, in sostanza come quest’anno.

Da dove si comincia?

Dipendesse da me, si comincia anche subito. Temo che tra sosta e festività invece non potrò partire prima di inizio maggio. L’anno scorso abbiamo dovuto muoverci tardi, incontravo imprenditori a metà settembre e quelli mi rimandavano a fine ottobre e poi ancora a un generico “al prossimo anno”. Bene, adesso ci siamo. Il tempo per programmare c’è. E sono pronto a martellare e a riempirmi l’agenda di appuntamenti per un mese di fila. Vediamo chi ci sta.

Trieste risponderà?

La scorsa estate la Pall. Trieste si è assunta degli impegni che ha rispettato. Adesso però la città deve darci un aiuto vero, mi aspetto che gli imprenditori vogliano concretamente esserci vicini. E se non si batte il ferro adesso che è caldo...

C’erano 4100 persone al palazzone. Tanta roba.

La gente l’avete vista, è impazzita. Tutti in piedi, alla fine c’era chi aveva gli occhi lucidi. Ho rivisto la Trieste che ricordavo, quella che mi ha convinto ad accettare la proposta di tornare qua.

Lo rifarebbe?

Lo ammetto: è inevitabile, quando uno si imbarca in un’avventura complessa e difficile, che vengano dei dubbi. Il “Ma chi me l’ha fatto fare” magari affiora. Però poi ci sono momenti che cancellano tutto. Un gruppo di ragazzi straordinari, gente entusiasta e per bene.

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