Il Poz: Acegas, serena ti meriti la salvezza
Domenica arriva con l’Upea Capo d’Orlando al PalaRubini: «Ottimo Wood, Ruzzier vale una chance in serie A»

TRIESTE. «L’Acegas? Tocchiamo pure tutti ferro ma a cinque girnate dalla conclusione mi sembra già salva...» Gianmarco Pozzecco per il futuro di Trieste vede roseo ma avverte subito che domani non arriverà qui per fare una rimpatriata tra amici. Alla sua Capo d’Orlando serve vincere perché il sogno della promozione rimane concreto.
«Siamo partiti con l’obiettivo dei play-off e direi proprio che siamo sulla strada buona...»
Anche l’Acegas vede vicino il suo traguardo stagionale.
Penso che a questo punto possa sentirsi tranquilla. Se Trieste si preoccupa cosa dovrebbero fare le formazioni che le sono dietro in classifica? Due punti di vantaggio e la differenza canestri favorevole nei confronti di Jesi, un buon margine su Forlì. E io mi ricordo bene che prima di Barcellona Pozzo di Gotto avevate vinto tre partite di fila.
Sì, però in Sicilia domenica scorsa...
Una sconfitta ingigantita dall’effetto del risultato finale. Dopo quella partenza-choc, Trieste aveva mostrato una certa reazione. E poi, diciamocelo, perdere di 40 punti o di uno in fondo cambia poco, l’importare è voltare subito pagina.
Rispetto all’andata, Trieste ha in più Brandon Wood. Verità o voci di mercato gonfiate ad arte quelle che volevano Capo d’Orlando sulle sue tracce nei mesi scorsi?
Mezza verità. D'wayne Mays si era infortunato e doveva restare fuori per alcune settimane. Per non bruciare un visto abbiamo provato a sondare il mercato dei comunitari e degli Usa della Silver. Ma Wood all’epoca non era stato ancora liberato da Firenze e abbiamo pensato che fosse l’occasione buona per lanciare il giovane Laquintana.
Un’opinione su Wood però se la sarà fatta.
Giocatore sicuramente interessante, sa fare un po’ di tutto, ha tiro, personalità, ho sentito anche che è una persona super.
A proposito di elementi, Ruzzier sembra sulla rampa di lancio in direzione serie A. Qui si impone un parere con l’occhio clinico del grande play.
Lo sapete che non sono mai troppo obiettivo quando devo parlare di play triestini. Adoro Pecile e Cavaliero, ho un debole anche per Michele. All’andata ci ha fatto un mazzo così...Deve fare il salto di qualità, ha già dimostrato di essere un giocatore da LegaDue, si merita una chance anche in A dove, secondo me, può fare bene.
E Stefano Tonut?
L’altra estate lo volevo a Capo d’Orlando. Bravissimo ragazzo, ha un bell’atteggiamento in campo, si sbatte in difesa, arresto e tiro ce l’ha, con il tempo completerà anche quelle piccole cose in cui deve migliorare.
Domani l’Acegas dei giovani contro l’Upea di Basile, Soragna e Nicevic, campioni e marpioni.
Eh no, i giovani crescono bene anche in Sicilia. I grandi nomi servono per ottenere risultati immediati ma la società sta investendo per il futuro. Il ds Giuseppe Sindoni, figlio del presidente, sta facendo un lavoro pazzesco. A livello giovanile siamo in testa in tutti i campionati locali di categoria e in prima squadra c’è chi, come appunto, Laquintana sta ottenendo spazi importanti. Confrontarsi in allenamento con uno della caratura di Nicevic ha aiutato Cefarelli (ora a Napoli, ndr) a migliorare. Perché, forse non dovrei dirlo, ma...
Ma?
Un ragazzo può imparare più dai compagni bravi che dagli allenatori. Quand’ero ragazzo, ad esempio, mi è servito moltissimo confrontarmi ogni giorno con Stefano Attruia. Lezioni fondamentali. Meglio di un coach che ti alita sul collo. Tra gli allenatori, lo sapete, il vero maestro è stato Tullio Micol.
E Pozzecco allenatore?
Io? Ma io guido la squadra a modo mio. Però non sono il tipo che insegna. E non mi sento il più bravo della classe. Dalmasson, ad esempio, ha più mestiere e la sa lunga. Questo bel sogno con la mia Upea ad alta quota, però, io provo a gustarmelo tutto.
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