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Diliegro: «Difesa dura e rimbalzi per la salvezza»

Il lungo dell’Acegas presenta la sfida con Casale: «Chiedo ai tifosi di starci vicino». La sua passione per la cucina

2 minuti di lettura

TRIESTE. Se è vero che quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare, quella di domani contro Casale Monferrato è una partita che inevitabilmente chiama all’appello Dane Diliegro. Il centro dell’Acegas ruvidamente sta portando alla causa biancorossa rimbalzi e un discreto bottino di punti. Nell’ultima uscita a Forlì ne ha scritti 26 anche se...«Anche se abbiamo perso e quindi tutto il resto non importa - racconta il passaportato - Le statistiche hanno un’importanza relativa. Del resto non posso pensare da grande realizzatore. Conosco i miei mezzi e di conseguenza i miei limiti: tecnicamente non sono certo perfetto, quello che posso dare sono difesa e rimbalzi. L’importante è non farli mancare».

Tanto più in una formazione come quella triestina che non dispone di una illimitata batteria di lunghi. Diliegro assicura comunque che non gli pesa la pressione psicologica di avere il solo Candussi con cui condividere il ruolo di centro. «Ovvio, devo gestirmi con intelligenza. Se il metro arbitrale fosse quello Usa non avrei problemi di falli e riuscirei comunque a difendere duro e farmi rispettare. In Italia invece le cose cambiano. In qualche trasferta ai miei avversari è stato concesso di difendere mettendomi costantemente le mani addosso mentre, dall’altra parte del campo, loro invece accentuavano qualsiasi contatto. Questa è una delle tre cose che non mi piacciono dell’Italia. Le altre? I parcheggi che non si trovano e i problemi economici».

Il fighter biancorosso, comunque, conferma che a Trieste si trova benone nonostante abbia dovuto adattarsi a un contesto totalmente diverso dalle due precedenti esperienze italiane. «Un anno fa ero a Sassari, in serie A. Non giocavo quasi mai, però ho potuto imparare tanto, soprattutto guardando come si comportano i veri leader. L’anno prima ero stato a Ostuni, in A2: ero al debutto, inesperto. Qui mi trovo con tanti giocatori giovani attorno e devo cominciare a pensare anch’io da leader. Ho più responsabilità. Mi trovo bene anche con Dalmasson. Capisce il gioco, alza la voce quando vengono commessi degli errori ma poi non lo fa pesare. Per me Eugene (lo chiama così, ndr) dovrebbe allenare in serie A».

Ok, grande team, grande coach. Sarà fighter ma è anche un po’ ruffiano...Il personaggio, del resto, è di quelli esplosivi anche fuori dal parquet. Con una passione dominante. Il cibo. «A Trieste si mangia davvero bene». E attacca con la lista, anche se l’apertura («cevapcici») non è proprio da gourmet. «Preferisco la carne. Orso, cinghiale...La scoperta più bella, però, è una parola magica: osmiza. Una volta alla settimana vado a scoprirne una diversa». Nella giornata libera dagli allenamenti, ci si augura. Del resto che Diliegro si prepari un futuro alla Joe Bastianich si deduce anche dal suo blog. «Midnightsnackbeast.com. Scrivo solo di cucina. Non lo aggiornavo da un po’ ma ho appena preparato una nuova puntata». Sembra un destino ma anche nelle gerarchie culinarie dell’Acegas il suo rincalzo è Candussi. «Bravo “Candu” ai fornelli? Mmm, meglio io...»

Nel frattempo bisogna cucinare Casale Monferrato. Domani non si può sgarrare. Gara da vincere a tutti i costi. «Non guardiamo quello che è successo prima. Abbiamo commesso errori, capita. Adesso preoccupiamoci di Casale. Voglio solo lanciare un invito ai nostri tifosi: state con noi. Sosteneteci, fate casino. Noi stiamo lavorando sodo in palestra. Insieme si vince».

@degrax

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