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De Falco: «Io ora mi fermo. Fantinel faccia pulizia»

«Il mio Piacenza? Il crollo negli ultimi incontri non è davvero spiegabile...»

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TRIESTE. Anche per Totò De Falco è arrivata la seconda retrocessione consecutiva, proprio come per la Triestina. L’ex diesse alabardato non ha trovato a Piacenza maggior fortuna che a Trieste: realtà e situazioni diverse, ma medesimo risultato. Forse anche a causa di queste ultime esperienze, De Falco avrebbe deciso di fermarsi un anno. Ma le vicende della Triestina le segue sempre. Anche se, sottolinea, da tifoso

De Falco, anche a Piacenza è andata male: come mai?
«A gennaio eravamo stati bravi a costruire una squadra quasi da playoff, poi è successo qualcosa che ha rotto gli equilibri e ora comincio forse a capire cosa».

Si riferisce allo scandalo scommesse?
«È evidente. Eravamo a un punto dai playoff, poi abbiamo fatto 5 punti in 13 partite: mi dispiacerebbe fosse dipeso da questo, ma almeno avrei una spiegazione che non si tratta di motivi tecnici. La squadra era troppo forte in quel momento per avere un crollo del genere, ma mi auguro di sbagliarmi».

Ma cosa pensa di questa vicenda?
«Io spero sempre che non sia vero e si tratti solo di chiacchiere da bar, anche se qualcosa di vero ci sarà. Mi auguro di sbagliarmi per il calcio in generale, per i valori in cui voglio credere».

E lei ha interrotto il rapporto col Piacenza?
«Sì, avevo un contratto di un anno, sono libero e onestamente adesso nemmeno cerco qualcosa, la mia intenzione è di fermarmi un momento. Ho bisogno di stare un po’ fuori dopo tanti anni nella mischia, vorrei riprendere a vedere un po’ di giocatori in giro. Sia chiaro che avrei fatto lo stesso a salvezza raggiunta. Poi è ovvio che se c’è un progetto veramente serio, al di là della categoria, e una situazione in cui si può lavorare con tranquillità, ci si pensa».

Sta seguendo cosa succede a Trieste?
«Normale, seguo le cose da tifoso e so che contano di rimanere in serie B. Mi farebbe piacere, ma non so come. Più che pensare a questo, per me sarebbe più logico fare finalmente dei programmi».

E che programmi si aspetterebbe da tifoso?
«Dopo quello che è successo sarebbe logico fare pulizia, bisognerebbe dire che si sono capiti i problemi e ammettere di aver sbagliato».

Ma i tifosi non vogliono più Fantinel e nemmeno lui ormai sembra aver voglia di andare avanti.
«Ma se non c’è chi prende la società e subentra, la gente dovrebbe apprezzare chi in questi anni ha fatto comunque andare avanti la Triestina. Un presidente è un presidente, può capitare anche che retroceda. Ma lui deve far capire che ci vuole un’aria nuova».

E in concreto cosa dovrebbe fare?
«Circondarsi di gente che abbia una certa credibilità a Trieste. Sia chiaro, e lo sottolineo tre volte, che non sto parlando di me perché come ho detto vorrei fermarmi un po’, Ma lui deve dare un segnale alla città, attualmente attorno a lui di gente credibile per Trieste, non ce n’è. Più che una sua uscita, da tifoso accetterei un progetto a lungo termine, basta che non si riparta come gli ultimi anni dalle stesse persone».
 

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