Ilpiccololibri ricorda la storia dell’albergo dei matti ai Caraibi
Nelle pagine dell’inserto anche la figura di Fabio Cusin la storia dell’inventore Giorgio Ulivi e un’intervista a don Alessio Geretti
Pietro Spirito
I matti ai Caraibi. Nei primi anni Novanta spuntò sulla spiaggia di La Galeras, a Santo Domingo, un piccolo albergo costruito apposta per ospitare ragazzi italiani affetti da disagio mentale. L’idea era a dello psichiatra Franco Rotelli, uno dei protagonisti della rivoluzione basagliana, che in accordo con Jamie Mirabal, futuro vicepresidente della Repubblica Dominicana, mandò in porto il progetto.
Che rimase attivo fino al 2007. La storia di quello che viene ricordato come l’albergo dei matti la racconta Agnese Baini nell’articolo di copertina dell’inserto Ilpiccololibri, in edicola domani all’interno del supplemento Tuttolibri della Stampa, assieme al quotidiano Il Piccolo. E proprio dalle antiche cronache del Piccolo salta fuori la storia di Giorgio Ulivi, un inventore che alla vigilia della Grande Guerra asseriva di essere in grado di fulminare chiunque a distanza con un apparecchio da lui costruito che sparava fantomatici raggi “M”. Nel luglio del 1914 il famoso Ulivi sbarca a Trieste, e ciò che succede lo racconta Pierpaolo Martucci nella pagina dell’inserto dedicata agli “Old case”, i casi di cronaca nera a Trieste e dintorni a cavallo fra Ottocento e Novecento.
Una Trieste città inquieta, da sempre, come ci ricorda Walter Chiereghin nel suo articolo in cui ricorda la figura “da riscoprire” di Fabio Cusin (1904-1955). Storico controcorrente, privo di una qualificazione accademica specifica, Cusin, ricorda Chiereghin, si dedicò da autodidatta agli studi storici, studi che, assieme all’impegno politico negli anni difficili del secondo dopoguerra contribuirono a relegarlo in posizione isolata sia in ambito culturale che politico. E l’aver sostenuto nei suoi studi la vocazione autonomista di Trieste in quegli anni non lo aiutò.
Il paginone centrale dell’inserto Ilpiccololibri è invece dedicato alla mostra “Insieme” allestita alla Casa Cavazzini di Udine. Alberto Rochira intervista il curatore, don Alessio Geretti, sacerdote ormai noto per essere una dei maggiori promotori d’arte in regione. Chiude l’inserto un ampio articolo di storia della scienza a firma di Giuseppe Mussardo, in cui si ricorda la figura e l’opera di Gerolamo Cardano (1501-1576), poliedrico genio rinascimentale che a su agio fra medicina, astrologia, matematica, filosofia e tavoli da gioco.
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