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Nell’inserto Ilpiccololibri Oleksandr Rupeta fotografa la sua Ucraina

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TRIESTE Il 18 gennaio 1923, un secolo fa, un regio decreto aboliva la Provincia di Gorizia. Era un territorio ampio, nato dal sangue della Grande Guerra, che andava dalla laguna di Grado fino alla Slovenia orientale ai confini dell’Istria. Ma alle elezioni per la Camera del Regno d’Italia la Concentrazione slava stravince con 34.639 voti. Una batosta per il Blocco Nazionale. Che fare? Semplice. Con clamoroso dietrofront il governo abolì la Provincia di Gorizia. La ricostituì solo nel ’27, ma notevolmente ridotta. La storia della Provincia abolita la racconta Roberto Covaz nell’articolo di copertina dell’inserto culturale Ilpiccololibri, domani in edicola all’interno del supplemento “Tuttolibri” della Stampa in vendita assieme al Piccolo.

Fra gli altri servizi a cura del reparto Cultura del Piccolo, Walter Chiereghin porta a riscoprire il romanzo “L’amore quotidiano” di Dora Bassi, Paolo Lughi ricostruisce il set del film “La ragazza di Trieste”di Pasquale Festa Campanile del 1982, Luisa Antoni traccia un ritratto a tutto tondo del compositore di Pisino Luigi Dallapiccola, mentre Sara Del Sal intervista Mario Cordova, uno dei maggiori doppiatori italiani, che proprio a Trieste aveva iniziato la sua carriera.

Nella doppia pagina centrale del Piccololibri, invece, Angese Baini intervista il fotografo ucraino Oleksandr Rupeta. Il giovane reporter, le cui immagini ritraggono le diversità quotidiane della sua terra, racconta come svolge il suo lavoro e cosa vuol dire fare il fotografo adesso che c’è la guerra. Alcune sue immagini (una delle quali è stata scelta come manifesto dal Trieste Film Festival) sono esposte fino al 26 febbraio al DoubleRoom di via Canova 9, nella mostra dal titolo “Da noi è sempre festa. Reportage dall’Ucraina”.

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