Lo storico orologio della Torre di Rovigno pronto per il restauro in Carnia
Via libera dalla Soprintendenza di Pola, affidata l’operazione di recupero del meccanismo che fu posizionato sull’edificio nel 1869 da Antonio SolarI
VALTER CUSMA
ROVIGNO Nella centralissima piazza Maresciallo Tito sono riprese le operazioni dell'ultima fase del restauro della Torre dell'orologio, una delle costruzioni più simboliche e rappresentative della città di Santa Eufemia, la cui edificazione originaria risale al dodicesimo secolo, periodo dopo il quale nel corso dei secoli è stata più volte rimaneggiata. Il meccanismo venne posizionato sulla torre nel 1869 dal maestro orologiaio Antonio Solari, che all'epoca assieme al fratello dirigeva la rinomata Fabbrica di orologi da torre Fratelli Solari, fondata nel 1725 e il cui primo stabilimento produttivo era collocato a Pesariis, in Carnia.
Ebbene, la Soprintendenza ai beni culturali di Pola - come annuncia il Comune di Rovigno sulla propria pagina Facebook - ha dato ora il via libera affinché il restauro sia affidato all'azienda italiana “Solari Roberto” che con il suo stabilimento attivo in provincia di Udine continua la tradizione in materia. L'orologio della Torre dunque sarà trasportato nell'officina dell’azienda dove verrà smontato in tutte le sue parti, pulito, sottoposto a trattamento di conservazione e lubrificato a dovere. Le corde del meccanismo che recano in maniera evidente i segni del tempo, saranno sostituite. Infine sarà ricollocato al suo posto.
Intanto si procederà anche alla ristrutturazione degli interni della torre: il progetto prevede la sostituzione della scalinata in legno, ormai in forte degrado, con una struttura portante in ferro e scalini in legno. Inoltre verranno rifatti gli intonaci e l'impianto elettrico. Il costo dei lavori, che dovrebbero concludersi agli inizi dell'anno prossimo e che sono portati avanti in base al progetto principale firmato dall’architetto Klara Pustijanac, è in tutto di poco meno di centomila euro, attinti dal bilancio municipale.
A cantiere terminato sarà conclusa anche la terza fase del restauro. Nelle fasi precedenti sono state rifatte la facciata e la scalinata esterna in pietra. L’intervento più impegnativo è sinora risultato quello mirato al riatto delle decorazioni sulla facciata, ovvero il rilievo dello stemma e del Leone di San Marco, al quale hanno lavorato restauratori dei Beni culturali qualificati. I lavori hanno richiesto una somma di circa 80 mila euro, 25 mila dei quali erogati dal ministero croato della Cultura e la parte restante attinta dal bilancio del Comune.
In una fase successiva sono stati sostituiti gli infissi esterni in legno ed è stata rifatta la terrazza che funge da copertura della torre. E nel marzo del 2021 sono state riposizionate le due campane sul tetto, al termine di una meticolosa opera di restauro. —
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