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sanremo 2023

Festival, il meglio e il peggio dello spettacolo in tv

Tiziana Leone
1 minuto di lettura
(ansa)

IL MEGLIO

Gianni Morandi sul palco con la scopa in mano. E’ questo uno dei momenti cult dello show sanremese, la risposta al Fiorello basito di fronte alla fuga di Bugo e Morgan. L’imprevisto è l’elemento che fa la differenza al festival, Morandi ha saputo cavalcarlo con il suo fare da eterno ragazzo, capace di condurre, cantare e ramazzare alla bisogna. Doveva avere solo un ruolo da co-conduttore, ma ha fatto molto di più perché è uscito dallo stretto tracciato del gobbo portando leggerezza e ironia, e giocando con l’età che lo costringe a fare pipì spesso, ma che non gli toglie comunque il piacere di apprezzare il gentil sesso. «Sta bene la Cuccarini eh?», è la frase che riecheggia ancora tra le quinte dell’Ariston, mai come quest’anno trasformato in un palco degno di uno show internazionale. La scenografia e le luci hanno ridisegnato la fisionomia dello spettacolo, una volta era tutta una questione di scalinata, ora quei gradini sono solo una trappola per fare uno show che l’imponenza dell’Eurovision Song Contest ha costretto a uscire dai suoi confini di provincia.

IL PEGGIO

Angelo Duro in mutande. Criticato per la sua comicità dura e cruda, per il dito medio con il quale ha salutato il pubblico in teatro, il cattivissimo sé ha riportato indietro le lancette del tempo, quando anche Gianni Morandi nel 2002 rimase per un minuto nudo in tv nel suo show del sabato sera “Uno di noi” per dimostrare che bastava smutandarsi per far alzare l’audience. Il teorema è riuscito a Morandi, ad Angelo Duro decisamente meno. Anche perché dopo cinque serate in cui lor signore non hanno potuto far altro che commentare gli abiti e i monologhi delle gentili donzelle sul palco, tra scollature e abiti nude, senza l’ombra di un maschio cui rivolgere sguardi e attenzioni, con tutto il dovuto rispetto per Gianni Morandi (Amadeus non pervenuto), la vista della mutanda melliflua di Duro, con qualche avanzo di addominale a ricasco, non è stata questa gran consolazione. La raccolta firme per un Festival 2024 con almeno quattro maschi presentabili, anche senza di diritto di parola è già scattata.

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