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Il coronavirus è un virus stagionale?

Foto: Waldemar/Unsplash
Foto: Waldemar/Unsplash 
Risponde Pierluigi Lopalco*
1 minuti di lettura

No, non possiamo considerarlo ancora un virus stagionale. Sars-CoV2 ha dato origine a dei picchi di incidenza nelle infezioni che non hanno ancora raggiunto una regolarità. Un virus si definisce stagionale, infatti, nel momento in cui questi picchi sono regolari: alcuni hanno dei picchi invernali, altri primaverili per esempio. A Sars-CoV2 manca ancora una simile regolarità, anche se probabilmente la raggiungerà col tempo, ma ancora oggi ogni anno osserviamo più di un picco. Questo probabilmente è legato al fatto che l'immunità di popolazione non ha raggiunto un livello tale da rallentare ancora di più la circolazione del virus e, soprattutto, perché intervengono nuove sottovarianti. Se interviene una sottovariante che in breve tempo rimpiazza quella precedente, in un periodo inferiore ai dodici mesi, è chiaro che eventuali stagionalità emerse si interrompono. Questo sia perché abbiamo una popolazione che non è completamente immune, sia perché la sottovariante sfugge al sistema immunitario. 

Perché Sars-CoV2 diventi stagionale potrebbero volerci diversi anni: nelle precedenti pandemie influenzali abbiamo avuto uno o due picchi pandemici e poi la circolazione mondiale del virus si è sincronizzata, il virus è diventato stagionale più o meno dopo due stagioni. Con il coronavirus non abbiamo visto questo, probabilmente per la capacità del virus, soprattutto nelle versione omicron, di produrre sottovarianti con un forte escape immunitario, che riescono così a sfuggire alle difese immunitarie precedenti. In ogni caso più circola il virus, più l'immunità di popolazione tende ad aumentare, a prescindere dalle sottovarianti: quindi è vero che possiamo avere dei picchi anche due volte l'anno, ma l'intensità, come impatto di malattia, nel tempo scema e la quota di popolazione che ha una forma grave di malattia tende a ridursi. 

Inviate le vostre domande a vaccini@gedi.it

*Pierluigi Lopalco è professore di Igiene all'Università del Salento