Pronto il nuovo piano vaccini: focus su Hpv e calendario vaccinale
di Anna Lisa Bonfranceschi
Accelerare sul papilloma virus, eliminare morbillo e rosolia, e lanciare l'anagrafe vaccinale nazionale. Gli obiettivi del nuovo piano 2023-2025, per la prima volta con un calendario distinto
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Era atteso da tempo e ora è quasi pronto. La bozza del nuovo piano vaccini 2023-2025, infatti, dovrebbe essere approvata dalla Conferenza Stato-Regioni entro il mese di febbraio. Ribadisce "vecchie" raccomandazioni, come gli obiettivi di coperture vaccinali, stabilisce delle priorità, come la necessità di spingere l'acceleratore sui vaccini contro l'Hpv, e presenta alcune novità.
Una su tutte: un nuovo calendario vaccinale, modificato non tanto nei contenuti quanto nel format. Il nuovo calendario sarà infatti distinto dal piano, aggiornabile di anno in anno, in risposta alle esigenze epidemiologiche e pronto e alle innovazioni che arrivano - veloci come mai prima, come ci ha dimostrato il Covid - dal mondo della ricerca.
Un nuovo calendario vaccinale
A raccontare tutto questo, illustrando le principali novità del piano vaccinale è Paolo Bonanni, ordinario di igiene all'Università degli Studi di Firenze e direttore Direttore Dipartimento di Scienze della Salute (DSS), Componente gruppo di Lavoro "Vaccini" della società italiana di Igiene. "Quella del calendario separato dal piano è una novità importante, che permette di superare le difficoltà che ci sono state in passato, con piani vaccinali 'scadutì ma rimasti in vigore per anni senza un nuovo calendario vaccinale".
Situazioni simili, ricorda, hanno avuto come effetto collaterale, di far sì che le regioni procedessero in ordine sparso con l'arrivo di nuovi vaccini, contribuendo a inasprire le ben note differenze sanitarie lungo il Paese. "Il nuovo calendario, al contrario, sarà aggiornabile di anno in anno, sul modello di quanto fanno già fatto da altri paesi, sia per quanto riguarda le novità dei prodotti che per le strategie vaccinali".
Come si legge poi nella bozza del piano - anticipata da Quotidiano Sanità - il nuovo calendario "oltre a presentare l'offerta vaccinale attivamente e gratuitamente prevista per fascia d'età, contiene le vaccinazioni raccomandate a particolari categorie a rischio (per condizione medica, per esposizione professionale, per eventi occasionali, per vulnerabilità sociali ed economiche)". Di novità sostanziali nelle indicazioni, ammette Bonanni, non ce ne sono, a eccezione delle indicazioni sul vaccino quadrivalente contro il meningococco dopo il compimento del primo anno di età.
Avanti tutta sull'Hpv
Il nuovo piano vaccinale - inquadrato, come mai prima ricorda Bonanni, nello scenario internazionale, definito da documenti come il piano d'azione Europeo per le vaccinazioni 2015-2020 (EVAP), l'Agenda dell'OMS sull'immunizzazione 2030 e l'Agenda Europea dell'OMS sull'immunizzazione 2030 - segna soprattutto la direzione da prendere nei prossimi anni partendo da quelle che sono le principali criticità al momento. Tanto sul piano delle coperture che su quello, ancora dolente, della fiducia nei vaccini. Così tra gli obiettivi 2023-2025 - tra cui figura l'ambizione di eliminare morbillo e rosolia, mantenere lo stato polio free e completare, finalmente, un'anagrafe vaccinale nazionale - un ruolo di primo piano è quello che spetta alle vaccinazioni contro l'Hpv (Human Papilloma Virus - Hpv).
"Quelle contro l'HPV sono le vaccinazioni che più hanno sofferto del lockdown, anche se bisogna ammettere che già prima della pandemia eravamo in crisi - riprende Bonanni - eppure, i vaccini contro l'Hpv, tanto per le ragazze che i ragazzi, sono uno strumento che funziona in modo eccezionale e andrebbero visti come veri e propri strumenti anticancro".
Ecco che allora, si legge nel piano, serve tanto rafforzare le campagne di vaccinazione che favorire l'accesso alle vaccinazioni, con open day e attività di catch up, per esempio. Se da un lato è necessario stimolare le vaccinazioni, dall'altro sarà importante il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti e i farmacisti, per promuoverli e offrirli, si legge ancora nel piano.
I vaccini come strumento di lotta all'antibiotico-resistenza
"Per la prima volta nel nuovo piano vaccinale viene ribadito in modo chiaro che i vaccini possono contribuire a combattere il fenomeno dell'antibiotico-resistenza - prosegue ancora Bonanni - sia direttamente, come strumento di prevenzione contro le malattie batteriche, che indirettamente, scoraggiando l'uso inappropriato di malattie di origine virale prevenibili con i vaccini, come l'influenza".
Più in generale il messaggio che il nuovo piano vuole dare, oltre alle strategie da perseguire, è quello di sottolineare il valore dei vaccini oltre la loro capacità di scongiurare malattie e prevenire un uso scorretto dei farmaci. Non è un caso, infatti, che nel nuovo piano vaccinale si faccia richiamo al valore etico dei vaccini, tanto per se stessi che per gli altri: "Rimane la libertà di aderire o meno alle vaccinazioni - conclude Bonanni - ma è importante contribuire a creare consapevolezza in tema di vaccini, anche condividendo tutte le informazioni su come funziona il sistema di vaccinovigilanza, come si ribadisce nel piano, e contrastare tutte le strutture ideologiche che possono far danno a se stessi e agli altri".