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Stella McCartney presenta la carta delle Nazioni Unite per la moda sostenibile

In occasione di BoF Voices, la convention organizzata da Business of Fashion per fare il punto sul fashion system, Stella McCartney ha annunciato la realizzazione di una carta delle Nazioni Unite per la sostenibilità della moda. Una serie di linee guida e vincoli da rispettare per ridurre l'impatto dell'industria dell'abbigliamento sul pianeta. E lancia Stella McCartney Cares Green, una piattaforma benefica per promuovere la sostenibilità

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Sul palco di BoF Voices, l'appuntamento organizzato da Business of Fashion che riunisce ogni anno pensatori e protagonisti del mondo della moda, Stella McCartney annuncia di aver redatto una carta per le Nazioni Unite con le indicazioni a cui attenersi per ridurre l'impatto dell'industria della moda sull'ambiente. La carta verrà presentata il 10 dicembre in occasione del congresso annuale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico e nel dettaglio prevede 16 obiettivi che le aziende della moda devono raggiungere per alleggerire la propria impronta ecologica.


"È un pericolo che riguarda tutto e tutti. Si tratta davvero di mettere tutti insieme come un'industria e, invece che avere qualche voce singola che ne parla, portare tutti quanti a parlarne. E serve che i leader si assumano davvero delle responsabilità e investano i soldi là dove sono le nostre parole per generare un cambiamento tutti insieme", ha dichiarato la stilista, da sempre impegnata in favore della sostenibilità ambientale e sociale.



Un impegno concreto, ma soprattuto comune quello richiesto da Stella McCartney ai grandi player del mondo della moda e del lusso. Una chiamata alle armi contro un problema urgente che deve diventare prioritario per la seconda industria più inquinante dopo quella dei combustibili fossili. Per questo la designer, nell'ultimo anno diventata unica proprietaria del suo marchio dopo aver rilevato le quote appartenute al gruppo Kering, ha deciso di lanciare contestualmente una nuova piattaforma benefica dedicata a questo tema. Si tratta di Stella McCarteny Cares Green, pensata per sensibilizzare studenti, professionisti e aziende verso la sostenibilità ambientale e sociale e andrà ad affiancare Stella McCartney Cares Pink, la charity attiva nella lotta al cancro al seno.

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Per convincere gli altri grandi marchi a firmare la carta redatta per le Nazioni Unite, Stella McCartney punta non solo sulla sensibilità al tema, ma anche sulla convenienza economica: "I clienti sono fondamentali: il consumo consapevole è al centro di tutto quanto. Se le persone che prendono decisioni sanno che le prossime generazioni di consumatori non accetteranno nient'altro che un'industria responsabile, allora sono costretti ad andare in quella direzione per forza". Parole che non fanno altro che sottolineare un dato già noto: la richiesta di un maggior impegno in termini di sostenibilità per le aziende della moda arriva dal basso. Sono infatti i consumatori stessi a chiederlo, soprattutto i più giovani: il 66% dei millennials sarebbe disposto a spendere di più per avere abiti che rispettino l'ambiente. Non solo: secondo uno studio di Lyst, piattaforma globale di ricerca di moda, nel 2018 le ricerche online per parole chiave legate alla moda sostenibile sono cresciute del 47%.

Così, mentre da un altro palco il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dichiara di "non credere" al cambiamento climatico, su quello di BoF Voices Stella McCartney traccia il percorso da seguire per la moda di domani. Con determinazione e coraggio prova insomma a immaginare un futuro diverso. Del resto è nata nello stesso anno, il 1971, in cui un vecchio amico di suo padre scriveva un brano con le stesse caratteristiche. Il titolo della canzone era: ''Imagine''.