Una clip presa da una trasmissione inglese del 1999 è tornata virale in questi giorni perché citata da Victoria Beckham durante un’intervista a Vogue Australia (che le dedica la cover del mese di luglio). La stilista l’ha menzionata parlando di body shaming e l’ha portata come esempio di quanto il suo aspetto, il suo corpo, siano sempre stati oggetto di morbosa attenzione mediatica, specialmente all’epoca in cui faceva parte della band Spice Girls. Nella clip, si vede Victoria Beckhamche viene ‘invitata’ da Chris Evans, conduttore della trasmissione Don’t forget your toothbrush, a salire su una bilancia per verificare in diretta nazionale il suo peso.
Il video, visto con lo sguardo di oggi, è a dir poco disturbante: si vede una donna, chiaramente in imbarazzo, che inizialmente cerca di tergiversare e rispondere in modo vago alle domande che il conduttore le fa sul peso, e poi obbligata a stare al gioco del body shaming. Ad un certo punto riesce solo a dire, abbozzando un sorriso tirato: “Questo è orribile”. Fra l’altro, Victoria Beckham si trovava in un momento delicatissimo della sua vita: aveva da poco partorito il primogenito Brooklyn, ed era proprio la ritrovata forma dopo il parto l’oggetto della curiosità del conduttore, che voleva verificare che la Posh Spice fosse tornata al peso precedente la gravidanza.
Gli anni Novanta e Duemila sono stati un’epoca feroce per le donne, socialmente vincolate ad aderire il più possibile al modello – pressoché irraggiungibile - della top model. Anche oggi i corpi femminili sono spesso sotto la lente di ingrandimento, ma vent’anni fa si poteva davvero dire e scriverne qualsiasi cosa, ricorda Victoria Beckham, senza che nessuno si scandalizzasse. Ogni commento era lecito. “Sono stata ‘Porky Posh’ e ‘Skeletal Posh’. Dopo la nascita di Brooklyn, è stata pubblicata sulla copertina di un giornale una foto nella quale erano indicate tutte le parti del mio corpo che dovevano perdere peso”. Riguardo alla clip della trasmissione televisiva, ancora, la stilista racconta: “Avevo appena partorito Brooklyn, e avevo già perso molto peso. È successo anche a mia madre dopo le sue gravidanze, non necessariamente accade per via di disturbi alimentari”.
“Riuscite a immaginare se fosse successo oggi?” si chiede Victoria ricordando l’umiliazione subita con la gag della bilancia, che, fra l’altro, aveva vissuto poco prima di lei anche la collega Geri Halliwell, come fa notare Victoria al conduttore. Oggi il body shaming non è sparito, ma perlomeno non trova più (molto) spazio nei media ufficiali, e quando avviene provoca ondate di sdegno. Tuttavia, continua a vivere e prosperare sui social media.
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E difatti Victoria prosegue raccontando a Vogue dei timori per il futuro, quando la figlia Harper si affaccerà al mondo dei social: “Vedere quanto sono crudeli le persone, mi preoccupa molto. [Harper] È in quell’età in cui il corpo comincia a cambiare, e facciamo il possibile perché sappia che con noi può sempre comunicare e perché si circondi di buoni amici. Ma mi terrorizza, non lo nego”.
In molti stanno commentando il video di Victoria Beckham sulla bilancia, sottolineando come, oggi, un episodio del genere non sarebbe potuto accadere, e riflettendo su quanto le donne, di spettacolo e non, abbiano dovuto sopportare commenti e giudizi pubblici sul loro corpo in un'epoca decisamente non lontana. L'attuale riflessione globale sulla body positivity, per quanto a volte snaturata da chi la sfrutta per il proprio tornaconto, ha portato i suoi frutti. La stilista, da sempre criticata (ma non di rado anche osannata) per la sua magrezza, di recente ha affermato di ammirare le donne formose, che “mostrano i loro corpi con tale sicurezza”, e di trovare “sia il loro atteggiamento che il loro stile davvero liberatori. Voler essere magri è old school. Non si tratta di essere di una certa taglia, si tratta di sapere chi sei ed essere felice come sei”.