Tanto tangibile quanto inspiegabile, il legame dei profumi con i ricordi e con la propria intimità è uno dei misteri che rende il mondo delle essenze così affascinante. Un mondo ricco e dalla lunga storia, raccontato nel libro The Essence – Discovering the World of Scent, Perfume & Fragrance, edito da Gestalten. Da come funziona l’olfatto alla psicologia del profumo, fino alle ramificazioni storiche e culturali che hanno forgiato l’attuale industria delle fragranze, il libro svela il potere degli odori accompagnando i lettori in un viaggio intorno al mondo per scoprire i luoghi e le personalità chiave della profumeria.
Sesso, soldi, potere ed essenze
Curato da R. Klanten, C. Seipp e S. Rodriguez Tarditi, il libro indaga la forza e il potere dei profumi, influenti anche a livello economico: il mercato, in continua espansione, attualmente vale 39,9 miliardi di euro. Ma il suo potere va oltre i numeri: attraverso saggi e testimonianze, gli autori argomentano il ruolo centrale dei profumi a livello più "intimo", indagando la loro capacità di sbloccare ricordi, scatenare emozioni e accendere il desiderio. A questo proposito, gli studi dimostrano che gli odori emanati dal corpo giocano un ruolo importante nell'attrazione sessuale: per esempio, gli uomini sono più attratti dalle donne in ovulazione per il loro odore e in generale siamo attratti dalle persone che hanno un odore il più diverso possibile dal nostro. Per motivi evolutivi: un odore diverso significa un microbioma diverso, quindi figli dal sistema immunitario più forte.
Se il ruolo dei feromoni nello scatenare il desiderio sessuale è ancora controverso, quello che è sicuro è che l’industria della profumeria ha sempre evocato il sesso – o meglio la promessa di sesso - per vendere profumi. Così come evoca il potere, in modo diverso in base alla cultura, perché "le essenze sono un costrutto sociale dalle infinite possibilità", ricorda il volume. Per secoli, infatti, il profumo è stato considerato un vezzo riservato solo ai ranghi più alti della società: dalla regina Caterina de’ Medici di Francia alla regina Vittoria del Regno Unito, le persone in cima alla scala del potere hanno sempre avuto fragranze preziose fatte su misura per loro. E così è ancora oggi: basti pensare, per esempio, che il primo ministro dell’Oman come regalo a Donald Trump ha scelto proprio una fragranza regale, consegnata in un pack iper lussuoso in pelle di serpente (del valore di € 1.150).
La geografia dei profumi
Il viaggio alla scoperta dei luoghi chiave della profumeria disegna una mappa che parte dalla Francia, passa per la Bulgaria e la Turchia, per arrivare in Madagascar, fino all'Indonesia. In Francia, Grasse è la patria del gelsomino, della rosa di maggio e del mirto, mentre a Comoros si va per l’ylang-ylang. Isparta in Turchia e Kazanlak in Bulgaria sono i luoghi dove andare per le coltivazioni di rose, mentre North Antisarabe in Madagascar è conosciuta per la vaniglia e Sulawesi in Indonesia per il patchouli.
Se questi sono i luoghi dove andare a cercare le materie prime, l’uso dei profumi varia in base ai Paesi e alle culture: in Medio Oriente e Nord Africa, per esempio, ci si profuma attraverso gli oli, da applicare solo su pelle pulita, e gli uomini amano molto le fragranze alla rosa, che in Occidente sono una prerogativa dei profumi femminili. In Occidente, invece, si nota una grande differenza sulle preferenze di profumi basata sui diversi standard di pulizia e freschezza: secondo l’antropologa Marybeth MacPhee, in America gli odori più forti sono meno tollerati perché collegati alle malattie in seguito ai movimenti migratori del ventesimo secolo, quindi si preferiscono i profumi più freschi, mentre gli europei amano quelli più forti.
"I profumi e gli odori sono sempre stati connessi ai costumi e alla ritualità di ogni epoca, e sono interdipendenti dalla situazione sociale, storica ed economica". Ad affermarlo è il naso, créateur parfumeur e narratrice di odori Paola Bottai nel suo primo libro, Profumi - Un viaggio attorno al mondo degli odori, della profumeria, della memoria. Tra i vari capitoli profumati del suo viaggio, Paola Bottai dedica una parte della narrazione a ricostruire la storia dei profumi che, spiega, rappresentano "lo specchio di ogni epoca". A partire dal suo libro noi abbiamo riassunto in questa gallery le principali tappe storiche dell'evoluzione delle essenze, dal loro uso esclusivamente sacro nell'Antico Egitto alla prima essenza a base di alcol del 1370, dal boom profumiero dell'Ottocento alla rivoluzione di Chanel N.5 e, quasi 70 anni dopo, quella di CK One.Storia del profumo, dall'Antico Egitto alla rivoluzione genderless
Infine, in alcuni paesi islamici le donne indossano il profumo solo nel privato o con amici e famiglia, perché è contro la loro cultura lasciare la scia in pubblico o quando sono in compagnia di uomini. Infine, dall’induismo al giudaismo, fino al cristianesimo, in diverse culture i profumi sono sempre stati legati alla sacralità: l’incenso viene bruciato durante la meditazione nella cultura hindi, mentre secondo la Bibbia tra i doni portati a Cristo per la sua nascita ci sono mirra e incenso, tuttora usati nelle chiese cattoliche.
Le personalità dietro le scie
Per rindagare il variegato mondo delle fragranze, The Essence racconta anche le storie di alcuni protagonisti che hanno contribuito a creare l’industria della profumeria per come la conosciamo oggi. Dalla chimica babilonese Tapputi-Belatekallim, che ha scoperto tecniche di estrazione usate ancora oggi, come la distillazione, al soffiatore di vetro vissuto a inizio Novecento René Lalique, che ha contribuito a rendere i flaconi delle fragranze dei veri capolavori d’arte.
Tra le personalità attuali, invece, il libro approfondisce le storie dei profumieri Mandy Aftel di Aftelier Perfumes, Lyn Harris di Perfumer H, Fabrice Penot e Edouard Roschi di Le Labo, Juniper Ridge dell’omonimo brand e Alessandro Gualtieri, l’eclettico profumiere italiano fondatore di Nasomatto e Orto Parisi, linee di estratti anticonvenzionali dagli odori forti e insoliti ispirati a oggetti e concetti come l’isteria (per il profumo Absinth), l’hashish (per il profumo Black Afghano) e gli errori (per il profumo Blamage). Un capitolo a parte è dedicato alla coppia di creativi che ha rivoluzionato l’immagine e lo storytelling dei profumi: Wade Jeffree e Leta Sobierajski. I due, infatti, hanno portato nel mondo delle fragranze nuovi visual colorati e originali, in linea con la nuova era dei profumi, contribuendo così al successo di campagne come quelle di Gucci e Comme des Garçons.
Il futuro della profumeria
Il libro si chiude proiettandosi al futuro con un’intervista a Olivia Jezler, fondatrice dello studio di consulenza The future of smell. L’intelligenza artificiale (come l’algoritmo Philyra sviluppato da IBM, che può creare profumi destinati a segmenti di mercato molto specifici attingendo a un elenco di formule di fragranze e a un database con informazioni sulle vendite e i clienti) sta rivoluzionando il modo di fare, capire e classificare profumi: quella in atto, secondo Jezler, è una rivoluzione digitale che, da una parte, accrescerà il bisogno di un'esperienza tanto fisica come quella olfattiva, dall’altra sta reinventando il modo di usare e combinare le materie prime, aprendo le porte alla profumeria del futuro e disegnando un nuovo ruolo vitale per i prodotti profumati del XXI secolo.
La rivoluzione "analcolica" della profumeria verde