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La Scozia è la prima nazione al mondo a fornire assorbenti gratuiti

Secondo la legge appena approvata grazie alla laburista Monica Lennon le autorità saranno "legalmente vincolate" a fornire prodotti per il ciclo femminile gratuitamente a "chiunque ne abbia bisogno"

3 minuti di lettura
Vittoria storica per la Scozia che diventa la prima nazione al mondo ad approvare una legislazione che rende i prodotti per il ciclo femminile gratuiti. La notizia, che arriva nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è un segnale importante contro quella che viene definita la "period poverty". 

I membri del Parlamento di Edimburgo hanno votato all'unanimità per approvare la legge The Period Products (Free Provision) Scotland Bill, portata avanti dall'esponente laburista Monica Lennon, introducendo il diritto legale di avere accesso gratuitamente d'ora in poi a qualsiasi tipologia di assorbente femminile. Per Nicola Sturgeon, prima ministra scozzese, "è una decisione importante per le donne e per le ragazze" e ha poi aggiunto, commentando su Twitter, "di essere orgogliosa di votare a favore di questa legge rivoluzionaria che rende la Scozia il primo Paese al mondo a fornire assorbenti gratuiti a tutte le donne che ne hanno bisogno".
Secondo la legge, le autorità d'ora in poi saranno "legalmente vincolate" a fornire prodotti per il ciclo femminile gratuitamente a "chiunque ne abbia bisogno". Lennon ha definito la legge una proposta "pratica e progressista", resa ancora più necessaria dalla pandemia e dalla crisi economica da essa generata. La parlamentare ha lavorato alla proposta sin dal 2016 e durante il dibattito in Aula ha spiegato: "che nessuno dovrà più preoccuparsi di come trovare il prossimo assorbente. La Scozia non sarà l'ultimo Paese a consegnare la period poverty alla storia ma abbiamo la possibilità di essere il primo".

Con la legge appena approvata assorbenti e prodotti sanitari per il ciclo saranno disponibili in punti pubblici selezionati come centri comunitari, associazioni giovanili e farmacie. Già dal 2018 la Scozia era stata pioniera diventando il primo Paese a fornire assorbenti gratuiti nelle scuole, nei college e nelle università

La situazione italiana

In Italia il cammino verso l'eliminazine della tampon tax è ancora tutto in salita. Proprio il 25 novembre le associazioni WeWorld e Onda Rosa tornano a chiedere al Parlamento la riduzione dell'Iva dal 22% al 5% sugli assorbenti. "Un intervento di giustizia sociale", lo definiscono, e in un comunicato fanno sapere che "in Italia gli assorbenti sono considerati beni di lusso e la “Tampon tax” rappresenta una vera e propria forma di violenza economica che colpisce le donne: ad oggi, in tutto l’occidente, il nostro Paese è uno tra i pochi a non essere ancora intervenuto in maniera incisiva per abbattere questa discriminazione". E poi aggiungono che "la crisi economica dovuta all’epidemia da Covid-19 grava in particolar modo sulle donne e per questo è importante farci sentire adesso e ottenere la cancellazione della tampon tax in tempi brevi".

La richiesta, che viene supportata da una petizione, è quella di abbassare l'Iva sui prodotti per la protezione dell’igiene femminile con un intervento fiscale che si inserirebbe in un percorso di politiche per le pari opportunità e di contrasto alla violenza economica contro le donne, che risparmia alle donne la tassazione piena su una categoria di prodotto necessaria ad affrontare un’esigenza naturale come le mestruazioni. Si stime che le donne sono soggette in media a 456 cicli mestruali, pari a 2.280 giorni di perdite, per un totale di 6,25 anni con un esborso di circa 1.704 euro circa solo per gli assorbenti, ma il totale supera i 15.000 euro se si aggiungono prodotti collegati come medicinali e anti-concezionali.
Intanto in Italia inizia il percorso verso l'introduzione di distributori di assorbenti a prezzi calmierati come è avvenuto all'Università Statale di Milano, primo ateneo italiano a decidere un tale provvedimento. Ora lo domandano anche dalla direzione regionale del Pd Sicilia con una lettera al rettore di Palermo: "In corrispondenza dell'inizio della Conferenza sul Bilancio di Genere prevista per questa settimana abbiamo scritto al Rettore di Palermo per chiedere che anche l'ateneo palermitano, dopo l'Università Statale di Milano, possa dotarsi di distributori di assorbenti a prezzo calmierato, come passo concreto verso la lotta contro le disparità di genere".

Il Regno Unito e lo "stigma"

Dai sondaggi della Bbc emerge che considerando che il ciclo medio di una donna dura circa cinque giorni, il costo in assorbenti si aggira intorno alle 8 sterline (circa 9 euro) al mese, e circa il 25 per cento delle studentesse avrebbe dichiarato di avere difficoltà economiche ad acquistarli, mentre allo stesso tempo il 10 per cento delle giovani in tutto il Regno Unito ha dichiarato di non essere in grado di acquistarli del tutto. Secondo altre ricerche, un altro problema è lo stigma sociale: oltre il 70 per cento delle ragazze sotto ai 21 anni dichiara di sentirsi "fortemente imbarazzate" a comprare assorbenti in luoghi pubblici come supermercati o farmacie.