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Chiude un rifugio in Abruzzo, corsa contro il tempo per adottare 108 cani ed evitarne il trasloco in Molise

Chiude un rifugio in Abruzzo, corsa contro il tempo per adottare 108 cani ed evitarne il trasloco in Molise
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Chiude il canile di Tufillo, piccolo comune di 340 abitanti in provincia di Chieti: corsa contro il tempo per salvare gli oltre 100 ospiti della struttura abruzzese.

Il drammatico countdown è già cominciato e a fine mese, salvo improbabili dietrofront, il rifugio non sarà più disponibile. I 108 quattrozampe attualmente presenti, se non verranno adottati prima (a questo proposito sul gruppo Facebook del canile e sui quelli di diversi associazioni animaliste sono decollati appelli e richieste di affidamento temporanee e definitive), verranno trasferiti in un centro del Molise, il cui gestore è la stessa società che si occupa della struttura di Tufillo, convenzionata con il Comune e su cui da tempo grava uno sfratto esecutivo. Responsabili e volontari del rifugio, associazioni e gruppi animalisti abruzzesi sono sul piede di guerra: non vogliono “una deportazione in un luogo innominabile”. Una struttura, quella di Roccasicura, provincia di Isernia, che era salita alla ribalta della cronaca, nella primavera del 2020, quando le guardie zoofile avevano eseguito un sopralluogo, rilevando (e depositando presso la Procura della Repubblica molisana una denuncia dettagliata) ce metteva in evidenza “detenzione e somministrazione di farmaci scaduti, maltrattamento di animali con numerosi cani che all’interno dei box si nutrivano di crocchette cosparse sul pavimento mischiate alle feci e all’urina), assenza degli obbligatori registri di carico e scarico”.

 

Il tutto sfociò poi in un processo, tutt’ora aperto e la cui prossima udienza è fissata - ironia della sorte - per il mese in corso. L’emergenza dovuta alla chiusura di Tufillo e al trasferimento dei cani in Molise ha fatto nascere una grande gara di solidarietà. Tanti i gruppi e le associazioni che si stanno mobilitando per dare un futuro sicuro e sereno ai 108 quattrozampe di Tufillo.

“Il tempo stringe - conferma Diana Baragiola dell’associazione “Amici per un pelo” che insieme a Lorella De Angelis e Rosita Russi si stanno dando da fare per l’adozione dei 108 ospiti di Tufillo prima che vengano dirottati a Roccasicura - speriamo di arrivare a sistemare in famiglia almeno una trentina di loro. Ci stiamo tutte attivando per seguire in prima persona la sorte di questi cani ma ci stiamo muovendo anche come coordinamento fra le associazioni abruzzesi nel portare avanti la questione davanti ai sindaci e alle varie Asl regionali. Siamo quindi una pluralità di associazioni dislocate e operanti sul territorio abruzzese che si stanno muovendo all'unisono per cercare di evitare il trasferimento di questi cani in un altra regione. I sindaci devono garantire il benessere animale sul loro territorio, il che non si manifesta nel catturare un cane e buttarlo dentro un box di un rifugio (soprattutto se si parla di cane semi selvatici o elusivi del contatto umano). Le Asl, da parte loro e di concerto con le amministrazioni locali, devono portare avanti un progetto di sterilizzazione capillare e diffusa".

“Nella nostra regione ci sono già molte difficoltà di ospitalità rispetto alle esigenze e alle richieste del territorio”, ha spiegato Paola Stollavagli, vice presidente della Lega italiana dei diritti dell'animale della sezione di Ortona, altra associazione che si batte per evitare il trasferimento dei cani di Tufillo. “Condividiamo l’appello a non deportare i cani in Molise, ma chiediamo anche la pianificazione e il risanamento delle strutture esistenti. Non è possibile avere rifugi così delocalizzati dove i cani rischiano di morire di freddo nella stagione invernale”, aggiungono dalla Lida abruzzese. La stessa Lida propone di valutare anche la realizzazione di canili intercomunali per evitare di lasciare i quattrozampe abbandonati sul territorio, con conseguenti perdita di controllo per l’accrescimento esponenziale degli esemplari con rischi sanitari e pericolo per incolumità pubblica.

Intanto, responsabili e volontari del rifugio prossimo alla chiusura stanno tambureggiando i social sull’emergenza. “Vorremmo poter dire a ognuno di loro che fra un mese si apriranno le gabbie per portarli in una famiglia dove, finalmente, riceveranno considerazione e amore - scrivono su Facebook - ma non sarà così: verranno tutti deportati in un posto innominabile, uno di quelli dove, una volta entrati, l'unico augurio che gli potremo fare sarà quello di morire presto: la loro vita perderà ogni significato e ogni speranza. Poche adozioni e molta sofferenza, non avrà più senso attendere e riaprire gli occhi il giorno dopo. Ma noi vogliamo provare a cambiare il loro destino: abbiamo bisogno di tutti. Tra meno di 30 giorni la struttura sarà svuotata, il canile di Tufillo non esisterà più ma le anime che ora contiene potranno continuare a vivere nella speranza di un domani migliore solo se li adotterete, se li ospiterete in attesa di trovar loro una casa, se ci aiutate a condividerli tutti sino al loro ultimo giorno di vita. Insieme potremo fare la differenza (Associazione qua la zampa, 3292046332 e mail qualazampavolontari@gmail.com oppure Associazione amici per 1 pelo, 3391028604, mail amiciper1pelo@gmail.com)".

Tanti, tantissimi i commenti sui social. “Ero felice di averli visti trasferiti a Tufillo, ora sapere che verranno trasferiti in un altro canile, la cui gestione è finita sotto processo per maltrattamenti ed è pure sovraffollato, è triste, tristissimo”, rileva un utente.