La Guardia di finanza è salita a bordo della Sea Watch 3, da ieri all’ancora poco fuori il porto di Lampedusa, allo scopo di sequestrarla. Un sequestro probatorio disposto dalla procura di Agrigento che già due giorni fa aveva aperto un’inchiesta senza indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Un modo per sbloccare la situazione nonostante il no del ministro dell’Interno Salvini a concedere il «porto sicuro» alla nave della Ong tedesca che mercoledì scorso aveva recuperato 65 migranti al largo della Libia, dei quali 47 sono ancora a bordo. «La magistratura faccia come crede - dicono fonti del Ministero dell’Interno - ma il Viminale continuerà a negare lo sbarco a quella nave fuorilegge.
Dal comandante è lecito attendersi indicazioni precise sui presunti scafisti a bordo». Con il sequestro, la magistratura avrebbe anche ordinato il trasbordo dei migranti sulle navi della Guardia di finanza e della Guardia costiera, per lo sbarco a Lampedusa e il loro trasferimento nell’hotspot dell’isola. Stamattina l’Unione delle chiese protestanti e valdesi aveva dato la propria disponibilità ad accogliere una parte dei migranti. Il provvedimento notificato dai Finanzieri prevederebbe anche la denuncia del comandante della nave, l’italiano Arturo Centore, e del capo missione della Ong tedesca, Philipp Hahn, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Proprio Centore, che in passato è stato in servizio nella Guardia costiera italiana, poco prima aveva detto che se entra stasera non sarebbe stato consentito ai 47 migranti rimasti a bordo di sbarcare, lui avrebbe dormito con loro sul ponte della nave: «Non è una provocazione ma un atto di solidarietà - aveva spiegato -. Non mi capacito di come vengano trattati, sono esseri umani come me». La porrtavoce italiana della Ong, Giorgia Linardi, dal canto suo aveva appena twittato: «Auspichiamo una soluzione con autorizzazione e immediata ricollocazione su scala europea, entro la fine della giornata».Dalla Ong in giornata erano trapelate voci secondo le quali entro stasera la nave sarebbe comunque entrata in porto, anche se solo su iniziativa e sotto repsonsabilità del comandante Centore. E non si esclude che proprio questa determinazione abbia accelerato l’iniziativa della magistratura. Il ministro ha intenzione di usare il caso Sea Watch per spingere la discussione del decreto Sicurezza Bis domani in Consiglio dei ministri. Discussione che non è certo che avverrà vista la contrarietà mostrata dal M5S e dallo stesso premier Antonio Conte.
Poco prima la portavoce italiana di Sea Watch, Giorgia Linardi, aveva auspicato per i migranti che si trovano a bordo della nave «una soluzione con autorizzazione allo sbarco e immediata ricollocazione su scala europea entro fine giornata. La portavoce ha ringraziato le chiese protestanti per aver offerto la disponibilità ad accogliere i profughi. Anche il comandante della nave, Arturo Centore, ha chiesto lo sbarco immediato dei 47 a bordo: «Stanotte dormirò con i naufraghi, per terra, se mi verrà impedito di procedere allo sbarco entro sera - ha annunciato -. Non è una provocazione ma un atto di solidarietà: non mi capacito di come vengano trattati, sono esseri umani come me».