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Clima, l’Onu: “Dodicimila disastri e 2 milioni di morti in 50 anni. In Europa le vittime sono state 166 mila”

Il ciclone tropicale «Idai» nel marzo 2019 è stato l'evento più costoso in Africa (2,1 miliardi di dollari)

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(ansa)

Eventi meteorologici, climatici e idrici estremi hanno causato 11.778 disastri negli ultimi 50 anni, con due milioni di morti e danni economici per miliardi di dollari in tutto il mondo. E' quanto riferito in un rapporto dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), riunita oggi in congresso a Ginevra. Oltre il 90% delle morti e' avvenuta nei Paesi in via di sviluppo, mentre i danni economici causati da inondazioni, tempeste e incendi sono aumentati di otto volte dal 1970, per un totale di 4.300 miliardi di dollari. Da allora, la perdita di vite umane e' diminuita drasticamente grazie al miglioramento dei sistemi di allerta precoce e della gestione dei disastri.

L’Europa e le altre aree

In 50 anni sono stati 166.492 i morti in Europa per eventi climatici estremi, l'8% delle vittime in tutto il mondo. Tra il 1970 e il 2021 è stata l'Asia l'area più martoriata dai disastri meteo, climatici e idrici e che ha pagato di più in termini di vittime mentre gli Stati Uniti con il centro America e la zona caraibica ha pagato di più in termini economici. Sono i dati 2021 dell'Atlante dell'Onu sulla mortalità e le perdite economiche legate a siccità, alluvioni, cicloni ed altri fenomeni atmosferici. Ecco cosa è accaduto nelle diverse aree del pianeta. In Europa in 50 anni ci sono stati 1.784 eventi estremi che hanno causato 166.492 morti e 562 miliardi di dollari di perdite economiche. Tra il 1970 e il 2021, l'Europa ha rappresentato l'8% dei decessi segnalati in tutto il mondo. Le temperature estreme sono state la principale causa di morti mentre le inondazioni sono state all'origine delle maggiori perdite economiche.

In Asia sono stati segnalati 3.612 disastri con 984.263 morti e 1.400 miliardi di dollari di perdite economiche tra il 1970 e il 2021. In 50 anni, il continente ha rappresentato il 47% dei decessi globali, con i cicloni tropicali che sono stati la causa principale: 'Nargis' nel 2008 ha provocato 138.366 morti. Il Bangladesh ha il bilancio delle vittime più alto in Asia con 520.758 morti per 281 eventi. In Nord America, America centrale e Caraibi 2.107 i casi segnalati di eventi meteo estremi che hanno provocato 77.454 morti e danni per 2.000 miliardi di dollari. Tra il 1970 e il 2021, la regione ha rappresentato il 46% delle perdite economiche segnalate in tutto il mondo. Gli Stati Uniti da soli hanno subito danni per 1.700 miliardi di dollari, pari al 39% delle perdite mondiali negli ultimi 51 anni soprattutto per i cicloni tropicali. In Africa tra il 1970 e il 2021 sono stati segnalati 1.839 disastri e 733.585 morti di cui il 95% per la siccità e 43 miliardi di dollari di danni. Il ciclone tropicale 'Idai' nel marzo 2019 è stato l'evento più costoso in Africa (2,1 miliardi di dollari). Nel acifico sud-occidentale 1.493 i disastri, 66.951 i morti e 185,8 miliardi di dollari le perdite.

I cicloni tropicali sono stati la principale causa di morte. Sud America: sono stati segnalati 943 disastri, di cui il 61% inondazioni, e 58.484 morti con 115,2 miliardi di danni. Oltre il 60% delle perdite economiche legate a disastri meteo hanno riguardato le economie sviluppate. Tuttavia, si tratta di danni equivalenti a meno dello 0,1% del prodotto interno lordo (Pil) nelle rispettive economie in più di 4/5 di questi disastri. Non sono stati segnalati disastri con perdite economiche superiori al 3,5% dei rispettivi Pil, spiega il Wmo. Nei Paesi meno sviluppati, il 7% dei disastri per i quali sono state segnalate perdite economiche ha avuto un impatto equivalente a più del 5% dei rispettivi Pil, con diversi disastri che hanno causato perdite economiche fino a quasi il 30%. Nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, il 20% dei disastri con perdite economiche ha avuto un impatto equivalente a più del 5% dei rispettivi Pil, con alcuni disastri che hanno causato perdite economiche superiori al 100%.

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