Maltempo, colata di fango su case e alberghi in Trentino: oltre 100 persone sfollate, 1000 vigili del fuoco impegnati nei soccorsi

Frane e strade chiuse per la forte pioggia
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Arriva il maltempo, dopo tanta siccità, e si abbatte su Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, dove in fretta e furia cento persone sono state evacuate in Val di Fassa da alberghi e abitazioni private per il rischio di smottamenti, mentre è in corso il primo esodo di agosto con tanti italiani e turisti stranieri in marcia su strade e autostrade con incidenti e code.
Momenti di paura in Val di Fleres, l'ultima valle d'Italia prima del confine italo-austriaco del Brennero, dove una colata di fango alta due metri provocata da un violento temporale è arrivata fino al villaggio di Sant'Antonio. Sei case sono state danneggiate, tre in modo grave (locale caldaia e cantine allagate) ed una è stata evacuata.
Colata di fango in Val di Fassa, un centinaio di evacuati
Da questa mattina sono in corso i lavori di ripristino e sgombero delle strade. Sono in programma dei sopralluoghi nelle zone colpite per avere un quadro completo dell'entità dei danni. L'area intorno a San Martino in Badia è stata la più colpita: in un'ora, a partire dalle 17.20, sono caduti quasi 100 millimetri di precipitazioni per metro quadro. La situazione meteo è migliorata nella serata. Sono stati registrati più di 200 interventi da parte di circa 1000 vigili del fuoco volontari di 50 Corpi oltre al personale del Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco di Bolzano e dei Bacini montani.
Nella zona di Fleres è esondato il torrente Korbbach. Il materiale trasportato dal torrente ha coinvolto alcune case ed una stalla. Nella zona di Sorafurcia di Valdaora alcune auto sono state coinvolte da una frana. Per fortuna gli occupanti delle auto, in parte turisti, hanno potuto abbandonare per tempo le autovetture. In Val Badia è stato evacuato preventivamente un albergo. Gli occupanti sono stati alloggiati in altre strutture nella zona di Brunico. Nella zona di Valdaora sono stati allestiti per sicurezza 50 letti provvisori.
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A San Vigilio di Marebbe sono stati danneggiati alcuni ponti. Alcune vetture sono rimaste bloccate tra le frane scese sulle strade. Nella zona di Rasun-Anterselva, Cengles e in Val Martello sono cadute numerose frane che non hanno creato particolari danni. A monte di Brunico la briglia Funi si è riempita di materiale trasportato dalla Rienza, proteggendo l'abitato di Brunico. Nei prossimi giorni la briglia verrà liberata dal materiale. In nessuna zona si registrano feriti. In seguito alle frane è stato necessario chiudere diverse strade. Sulla strada statale della val Badia tra San Martino in Badia e La Valle e tra Piccolino e Pederoa, i lavori di pulizia sono in pieno svolgimento. È stato necessario chiudere anche la strada statale per Cortina, nei pressi di Carbonin. Anche la ferrovia della Val Venosta a Rablà ha dovuto essere chiusa brevemente a causa delle inondazioni. Nel frattempo, i treni sono tornati a circolare.
Non solo Trentino
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di oggi allerta gialla in Trentino Alto Adige, Veneto e su alcuni settori di Piemonte e Toscana.
La situazione è in evoluzione e finora non risultano persone ferite, vittime o dispersi. Anche in Valle d'Aosta il maltempo ha causato la chiusura di alcune strade e quattro persone sono state recuperate mentre erano in macchina, bloccate da una frana, sulla strada che porta in Val Ferret, sopra Courmayer. L'avvio del primo weekend di agosto - con previsioni di allerta gialla che domani scatterà in alcuni settori del Piemonte, Toscana, e Veneto - ha portato l'immancabile traffico per raggiungere i luoghi di villeggiatura.
Oggi sarà la giornata più complicata con il bollettino che diventa nero per poi tornare rosso a partire dal pomeriggio e per tutta la domenica. Già ieri, per incidenti stradali, si sono registrati forti rallentamenti nel tratto dell'Autostrada del Sole alle porte di Roma, dove la coda ha toccato i 12 chilometri. Il flusso dei veicoli è destinato a peggiorare dalle prime ore di stamattina, quando è previsto il clou delle partenze. Le tratte interessate sono, in direzione sud, le arterie direttrici verso le località di villeggiatura, lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e ai valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani e per gli spostamenti locali.
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Da venerdì pomeriggio è scattato il divieto di circolazione per i mezzi pesanti che, nel weekend, potranno circolare esclusivamente nelle ore notturne. Ad essere interessati dal traffico saranno, ovviamente, gli itinerari turistici: la A2 "Autostrada del Mediterraneo" che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali Jonica e Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme all'Appia assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; la E45 che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria) e Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto).
Infine al nord i Raccordi Autostradali in Friuli Venezia Giulia verso i valichi di confine, la statale del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la statale di Val Trebbia in Liguria, la statale della Valle D'Aosta e Romea tra Emilia Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto. La situazione sulle strade resterà critica anche nei prossimi tre fine settimana, con bollino rosso. A complicare le cose sarà anche la forte ondata di calore che sta tenendo sotto scacco l'Italia, anche se da domenica è previsto un netto calo delle temperature con un peggioramento della situazione meteo nelle regioni del Nord.
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