Le bollicine sul palco le scatena Fedez, ma al ponte 8 di Costa Smeralda, ormeggiata in rada a Sanremo per tutta la settimana del Festival, ci sono quelle di Ferrari Trento a portare freschezza e quel senso di libertà che sanno regalare. Simone Masè, general manager del Gruppo Lunelli, osserva quell'interminabile passaggio di chi si gode la nave convinto che, per l'idea avuta, "essere qui significa raggiungere più target". Perché in crociera c'è la vacanza per tutti, incredibilmente democratica nel suo aprirsi a pubblici così eterogenei, a esigenze diverse, a sensibilità differenti. Unire le singolarità, quindi. Un po' come quando ti trovi immerso in una di quelle che oggi chiamiamo "experience", o più semplicemente degustazioni, e hai di fronte tre calici: nel caso specifico, un Villa Margon 2019, un Ferrari Maximum e un Ferrari Perlé bianco. Noti le differenze, certo, ma tutto il resto, l'apprezzamento e l'eventuale preferenza, lo fa il gusto, quello personale.
Quei gusti che Iginio Massari propone avvicinando un ingrediente caro al pastry chef di Costa, Riccardo Bellaera (che è siciliano), come la mandorla cruda di Avola che incontra lo yuzu; oppure quelli che chef Bruno Barbieri esalta portando in tavola i sapori della Liguria. Ravioli al basilico in brodetto di gamberi rossi di Sanremo con prescinsêua, ovvero quel formaggio tipico che i liguri sono abituati a trovare nei pansoti.
C'è tanto food a scandire esibizioni, show, le serate del Festival, le dirette che lungo la settimana hanno portato sul palco Salmo, Fedez, Guè, Takagi e Ketra, e su questo aspetto Costa Crociera insiste molto: "Un percorso iniziato da anni ma che ha visto un incremento sempre maggiore sull'offerta - dice Giuseppe Carino, vice presidente del gruppo - passando da quelli che erano i tradizionali menu di cucina italiana regionale o al massimo mediterranea a piatti che oggi avvicinano chi sceglie una crociera alle proprie destinazioni, con interpretazioni da parte di chef stellati di piatti tipici del porto e del Paese che andremo a raggiungere". Diciotto, complessivamente, i "punti ristoro" su Costa Smeralda, dalla linea buffet servito ai ristoranti tematici all'Archipelago con protagonisti gli chef stellati Bruno Barbieri, Hélène Darroze e Ángel León. "Il tutto con una grande attenzione agli sprechi - conclude Carino - ridotti del 35% dal 2017 a oggi".
Dalla colazione alla pizza servita fino a tarda notte, dall'imperdibile Teppanyaki agli spazi Frescobaldi, Campari, Vergnano e lo speciale "Spazio Bollicine" di Ferrari (a proposito, tra le possibili novità in cantiere anche spazi per il marchio Tassoni, di proprietà del Gruppo Lunelli), la giornata è scandita da appuntamenti che oggi hanno quasi la stessa importanza delle destinazioni al momento della scelta. Un'evoluzione importante rispetto ai tempi in cui chef Barbieri muoveva i primi passi in cucina, proprio su navi da crociera: "Ma quell'esperienza per me personalmente fu fondamentale - ricorda al Gusto - e lo fu per la mia carriera. All'epoca e parlo degli Anni '80 le cucine delle navi erano di formazione francese, la loro tecnica e la loro formazione fu importante. Io unisco le due cose e ai giovani, aspiranti chef, consiglio sempre queste due tappe: fate un passaggio in Francia e un'esperienza su una nave da crociera. Così diventerete bravi chef".