MILANO. Pensiamo di sprecare meno cibo degli altri. Il che è ovviamente falso visto che lo pensiamo quasi tutti. È uno degli elementi interessanti che rivela il sondaggio “Why Waste?" a cui hanno risposto 5.012 persone in tutto il mondo, tra cui 2.742 italiani. Dall'indagine - pubblicata oggi e realizzata da Fine Dining Lovers in collaborazione con Il Gusto, S.Pellegrino e Food for Soul di Massimo Bottura - emerge infatti che il 73,1% degli italiani (il 69,3% se si prendono in esame le risposte in tutte le lingue disponibili, e quindi anche inglese, francese e spagnolo) sostiene di buttare meno alimenti rispetto alla media, mentre solo il 4,4% (l'8,6 a livello globale) si sente meno virtuoso degli altri.
Ormai l'88% delle persone a livello globale considera lo spreco alimentare un problema: colpisce notare che è soprattutto chi ha più di 46 anni, e in maniera ancora maggiore gli over 55, a sostenere di pensarci spesso o sempre, mentre l'argomento pare meno presente nei pensieri di Millennial e Generazione Z. Che sono consapevoli di poter migliorare le loro abitudini mentre gli over 46 si sentono più soddisfatti dei loro sforzi e pensano (soprattutto gli over 55) di sprecare meno della media. Sono davvero più attenti o i più giovani sono più severi con se stessi?
Quello che invece ha avuto un impatto su tutti è la pandemia, e per molti, dal punto di vista dello spreco alimentare, questo impatto è stato positivo in termini di consapevolezza. Se il 63,7% degli italiani (48,9% globalmente) sostiene di non aver cambiato le proprie abitudini, il 47% (58,3% il dato internazionale) presta però oggi più attenzione a non buttare il cibo e solo il 4% (8,3%) spreca più ora che prima dell'emergenza sanitaria.
Parlando di ingredienti che finiscono nella spazzatura, in cima alla classifica italiana si trovano verdura (57,6%) e frutta (55,8%). Seguono pane e latticini. Rispetto all'estero, sprechiamo però la metà di riso/pasta (7,6% contro 13,5%), carne (5,1% vs 10,8%) e pesce (4,2% vs 9,7%).
Come invertire la rotta? Secondo gli intervistati da un lato attraverso una maggiore conoscenza degli effetti - a livello sociale e ambientale - dello spreco alimentare, dall’altro grazie a nuove ricette per riutilizzare gli avanzi, obiettivo della serie di video-ricette della campagna Why Waste? in cui Bottura e gli chef del Gruppo Francescana - Jessica Rosval (Casa Maria Luigia), Karime Lopez (Gucci Osteria Da Massimo Bottura), Takahiko Kondo (Osteria Francescana) e Francesco Vincenzi (Franceschetta58) - mostrano come recuperare vegetali, cereali, carne e latticini.
All'indagine hanno risposto 5.012 persone (un numero che non intende essere statisticamente rappresentatvo ma cogliere le tendenze del fenomeno) soprattutto in Europa (73,8%, Italia in testa), Nord America (13%) e Australia (10.8%). Si conferma l'attenzione ormai globale per ingredienti di stagione (li sceglie l'85,4% del campione) e l'importanza di cucinare in base a ciò che si ha in dispensa (79,5%) per evitare spese inutili, e quindi successivi sprechi. Per ridurli, secondo il 57,3% degli intervistati, aiuterebbe una maggiore conoscenza dell'impatto sociale e ambientale che provocano mentre solo per il 33,2% sarebbe utile una migliore conoscenza del cibo (per capire quando è ancora mangiabile).