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AssoBirra alle Istituzioni: “Aiuti concreti ai punti di consumo e abbassare le accise”

3 minuti di lettura
Il focus dell’associazione è sul settore Ho.Re.Ca. tra i più colpiti dall’emergenza.

In estrema sintesi sono due le priorità che AssoBirra indica alle istituzioni nazionali: una riduzione delle accise e un sostegno immediato al canale Ho.Re.Ca.

Le proposte sono state presentate da AssoBirra durante un incontro istituzionale digitale che ha visto la presenza, oltre al Presidente Michele Cason e al Vice Presidente Alfredo Pratolongo di AssoBirra, anche dell’On. Fabio Melilli, Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, di Luciano Sbraga, Vice Direttore Generale di FIPE e di Luca Paolazzi, Partner di REF Ricerche e Ceresio Investors advisor per il punto sul settore, numeri alla mano.
Sul tema delle accise, i rappresentanti dell’associazione hanno sottolineato come, in Italia, la birra sia l’unica bevanda da pasto a pagare le accise. Un’anomalia che incide in maniera significativa su tutta la filiera e che ora più che mai non può essere ignorata. Tanto più che colpisce tutti: produttori, distributori e consumatori. E ancora: si tratta di una tassa regressiva e dunque ha un’incidenza maggiore sulle birre più popolari e un peso inferiore su quelle di fascia alta.
Inoltre l’entità della tassa italiana è tra le più alte d’Europa e penalizza le aziende che investono e producono in Italia. Per questo, AssoBirra chiede un intervento strutturale che, mediante la riduzione delle accise dall’attuale soglia di 2,99 euro per ettolitro e per grado Plato di birra consenta al comparto di rimanere competitivo. Questa riduzione, è la tesi di AssoBirra, assicurerebbe una boccata d’ossigeno a tutta la filiera, inclusi i consumatori finali”.
“La birra arriva da un decennio di crescita - ha dichiarato Michele Cason presidente di AssoBirra - anni in cui ha messo a segno record su record su tutti i fronti: dalla produzione, sostenuta da un export sempre più consistente, al numero di consumatori che sempre più prediligono abitudini moderate con prodotti a basso tenore alcolico. Il comparto ha generato una ricchezza tale da diventare uno dei settori strategici della nostra economia. Questo valore non può andare disperso e, anzi, va valorizzato affinché la filiera birraria possa essere uno dei pilastri strategici su cui costruire una roadmap chiara per affrontare la crisi attuale”.

Seconda priorità posta all’attenzione del Governo e del Parlamento è il valore generato attraverso il canale Ho.Re.Ca. o “Fuori casa”: ristoranti, bar, pizzerie, pub e locali di consumo. Dei nove miliardi di euro al 2018, a tanto ammonta il valore condiviso generato dalla birra in Italia e che esprime la ricchezza generata, oltre 5,7 miliardi di euro sono da ricondursi a questo tipo di consumo, che conta oltre un milione e duecentomila addetti e 340mila imprese.
Una realtà economica che, prima dell’emergenza generava un fatturato di oltre 90 miliardi e che oggi è messa a dura prova dalla seconda ondata pandemica e dal recente DPCM del 24 ottobre scorso che ha sancito la chiusura tassativa di tutti i punti di ristoro d’Italia dalle ore 18.00. Non a caso, il quadro disegnato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) è drammatico: entro la fine dell’anno, chiuderanno 50.000 imprese. In altre parole: oltre 350.000 persone perderanno il posto di lavoro.

Ed è proprio per tutelare questo immenso valore economico e sociale generato in gran parte anche dal sodalizio birra e Ho.Re.Ca. che AssoBirra chiede un sostegno immediato al canale Ho.Re.Ca. tramite un apporto concreto di liquidità destinato ai punti di consumo, accompagnata da una misura, da definire sin d’ora, in vista della riapertura in toto dei locali, quando avverrà, volta a sostenere in maniera concreta i gestori. Tra le ipotesi sul tavolo: il riconoscimento di un credito di imposta sulla birra alla spina che ne migliori la marginalità.

“Siamo consapevoli di come i provvedimenti presi dal Governo siano necessari perché l’evolversi della pandemia nel nostro Paese sta mostrando segnali di crescita preoccupanti - ha detto Alfredo Pratolongo vice presidente di AssoBirra con delega a relazioni istituzionali e comunicazione - è, tuttavia, altrettanto importante sostenere il business dei singoli esercenti con azioni mirate. Seppure in questi giorni possa apparire prematuro, dobbiamo pensare a come aiutarli a ripartire.
E su questo fronte crediamo che la birra possa essere parte della soluzione, non appena superato questo periodo, grazie al suo ruolo trainante nella creazione di valore” Supportare la birra alla spina - aggiunge Pratolongo - consentirebbe di agire in modo mirato aiutando chi è stato più colpito, ad esempio le oltre 125.000 pizzerie in Italia, che quando potranno riprendere a lavorare a pieno regime avranno seri problemi di marginalità. Per questo inserire un credito di imposta per la birra alla spina è una delle possibili soluzioni pratiche e applicabili concretamente, che porterebbe benefici proporzionali e consentirebbe agli esercenti di migliorare i margini e far fronte così al calo drastico dei consumi”.