
E sotto quello stemma sono transitati un centinaio di ospiti ricevuti nella storica cantina da Gaetano, Stefano e Luca Marzotto, dall'A.D. del Gruppo Santa Margherita Ettore Nicoletto e naturalmente da Franco Kettmair nipote di Giuseppe il "fondatore".
Kettmair galleria
A Kettmeir - all'epoca guidata da Franco, terza generazione dopo il fondatore Giuseppe e il padre Guido - si deve anche - e soprattutto - la rinascita di quella tradizione spumantistica di qualità tanto rappresentativa del territorio durante la "Belle Époque" ma che era andata quasi dimenticata sino alla presentazione, nel 1965, alla Fiera del Vino di Bolzano, del primo spumante sudtirolese del Dopoguerra: la "Grande Cuvée" di Pinot Bianco firmata Kettmeir, uno Charmat lungo, tuttora in produzione.

Un successo immediato, la prova delle potenzialità di una regione che stava trovando nell'alta qualità della sua agricoltura la strada per una crescita economica senza pari, e nella produzione enologica di qualità uno degli epicentri più vocati del panorama vinicolo nazionale.

Immaginata e progettata con uno sguardo sensibile e attento soprattutto al mercato locale e nazionale, Kettmeir ha attraversato da protagonista tutte le stagioni del vino altoatesino ed italiano durante questo suo secolo di vita: l'innalzamento della qualità, vendemmia dopo vendemmia; i cambiamenti di gusto e delle abitudini di consumo; la costituzione di una "via altoatesina" alle bollicine, tanto attraverso il Metodo Classico quanto il metodo Martinotti/Charmat, la realizzazione di solidi accordi di filiera che hanno permesso l'avvio di politiche autentiche di sostenibilità ambientale e, soprattutto, il mantenimento di una vitivinicultura di alta collina e montagna che altrimenti sarebbe andata perduta negli anni della forte industrializzazione.

Solo la stretta collaborazione con diverse famiglie di agricoltori locali che prosegue da generazioni, ha portato ad ottenere oggi una materia prima conferita di livello eccellente, anche grazie al processo di zonazione effettuato per individuare i siti migliori per ciascun specifico vitigno, arrivando così alla valorizzazione dei "masi" (i veri cru della tradizione agricola della montagna sudtirolese) che oggi rappresentano la spina dorsale per la linea delle "Grandi Selezioni" di Kettmeir: Maso Reiner, ubicato a Pochi di Salorno, e Maso Ebnicher a Soprabolzano.
La linea Grandi Selezioni è stata anche protagonista, prima della stimolante degustazione guidata dal Brand Ambassador Alberto Ugolini nella sala dove riposa il diamante della cantina: l'Alto Adige Doc 1919 Riserva Extra Brut e poi nella suggestiva cena realizzata a quattro mani - nella barchessa della cantina con Caldaro a fare da sfondo - da due star della ristorazione altoatesina: Anna Matscher del ristorante Zum Lowen di Tesimo e Claudio Melis del ristorante in Viaggio di Bolzano. Spirito e gola pienamente soddisfatti.