Il futuro dell'Appennino e dei suoi borghi passa anche dalle green communities, comunità locali capaci di fare rete puntando su sostenibilità ambientale per rilanciare i territori, contrastare lo spopolamento e dare un nuovo impulso all'economia locale e su cui il Pnrr ha destinato 140 mln di euro.
A fare il punto sulla grande sfida delle green communities in Appennino, alla vigilia della Giornata internazionale della montagna, è Legambiente, che oggi in occasione della V edizione del "Forum degli Appennini", organizzato dall'associazione a Pescasseroli (AQ) nella sede del Parco Nazionale D'Abruzzo, Lazio e Molise, presenta il suo report "Un'Agenda per la transizione ecologica e climatica degli Appennini".
Nel documento l'associazione ambientalista racconta tre aree pilota, sei storie di buone pratiche territoriali, e indica quella che per lei è la strada da seguire per un "Appennino contemporaneo" che oggi più che mai si trova a fronteggiare problemi e nuove sfide ambientali legati anche agli impatti della crisi climatica. In particolare, per Legambiente bisogna ripensare una strategia unitaria per gli Appennini puntando in sintesi su dieci pilastri:
- Rafforzare la governance territoriale e favorire la partecipazione dei cittadini.
- Migliorare la tutela e la conoscenza della biodiversità appenninica.
- Inserire gli appennini tra le reti europee di cooperazione territoriale.
- Aumentare la tutela dei territori appenninici entro il 2030.
- Promuovere l'economia circolare e le filiere territoriali.
- Ridurre il divario territoriale e aumentare i servizi per la montagna.
- Promuovere le comunità energetiche rinnovabili e la strategia per le green communities.
- Riconoscere alle comunità locali l'impegno per i servizi ecosistemici che garantiscono.
- Realizzare la rete delle ciclovie degli appennini e incentivare il turismo attivo e sostenibile.
- Promuovere gli appennini come ecosistema del benessere.
Oltre ad attuare strategie per questi dieci ambiti, per Legambiente occorre velocizzare la realizzazione delle green communities, coinvolgere in questo percorso anche gli esempi che arrivano dalle comunità delle aree protette e valorizzare al tempo stesso le tante esperienze virtuose territoriali. In fatto di finanziamenti, l'associazione ambientalista ricorda che il Ministero delle Regioni e delle Autonomie ha aperto anche un bando con una dotazione di 135 milioni di euro attraverso il quale sono state selezionate 35 proposte di green communities da finanziare.
La V edizione del Forum degli Appennini, organizzata in collaborazione con il Parco nazionale D'Abruzzo, Lazio e Molise, UNCEM, Green Communities e Symbola, vede esperti del settore, realtà delle aree protette e rappresentanti istituzionali confrontarsi sul tema e sulle sfide da affrontare. Non è casuale la scelta di farlo nel PNALM, a Pescasseroli, nel cuore del Parco che festeggiato da poco i suoi cento anni di storia.
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"La Strategia nazionale per le green communities - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - rappresenta una opportunità per le comunità appenniniche e, a nostro avviso, uno strumento importante per accompagnare la transizione climatica e mettere in atto azioni per rendere Net Zero questi territori". "Gli Appennini - spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente - sono ricchi di biodiversità e per questo sono sempre più fragili rispetto alle emergenze che incombono, sono però uno spazio territoriale decisivo per vincere la sfida della crisi climatica e frenare la perdita di biodiversità".
Legambiente racconta nel suo report storie di buone pratiche capaci di unire innovazione e sostenibilità ambientale. Dalla web radio di comunità "Radio antiche Rue", voluta e ideata da chi vive a Gagliano Aterno (AQ), all'esperienza avviata in Lunigiana della Cooperativa AlterEco, dall'hub turistico nel Pollino che punta sui percorsi culturali, formativi ed enogastronomici all'apiario di comunità in Molise a Castel Del Giudice (IS), l'associazione ambientalista sottolinea la vivacità delle green communities appenniniche.