Sei mesi prima dello sciopero globale per il clima del 15 marzo 2019, tra i corridoi di Fisica della Statale di Milano, il riscaldamento globale era già un sorvegliato speciale. "Era il 2018 - ricorda Sergio Marchese, milanese oggi 26enne - e facevo parte del collettivo di facoltà. Avevamo letto il report Ipcc e abbiamo realizzato quanto avrebbe cambiato la percezione della gravità della crisi climatica. Era quello il grande problema su cui mettere la testa. Volevamo dare un contributo".
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Così da quelle aule di Fisica che hanno ospitato anche la prima assemblea nazionale del movimento, Sergio continua a battersi per contrastare il cambiamento climatico. Ora sta organizzando il prossimo sciopero globale del 25 marzo che a Milano partirà da largo Cairoli, il luogo per antonomasia delle manifestazioni.
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Come altissimo è il tasso di cementificazione di Milano. "In città il suolo vergine viene ridotto di anno in anno. La sua importanza è assolutamente sottovalutata dall'amministrazione locale", sostiene Sergio. "Un metro quadrato di suolo conserva biodiversità, assorbe l'acqua piovana e grazie agli alberi produce ossigeno e mantiene stabili le temperature". Caratteristiche fondamentali oggi che gli eventi estremi come alluvioni e ondate di calore sono sempre più frequenti.
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