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Più viaggiatori e meno turisti

Anche le vacanze hanno bisogno di sostenibilità perciò è necessario cambiare approccio. Le regole: rispetto dell’ambiente e consapevolezza
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L'equivoco del turismo di massa è che i luoghi si debbano adattare ai visitatori e non viceversa. Per qualche decennio è stato vantaggioso per tutti: nel 1950 c’erano appena 50 milioni di turisti in tutto il mondo. Nel 2012 però il numero ha sfiorato il miliardo e raddoppierà entro il 2030, e l’impatto sull’ambiente e sulle comunità è diventato insostenibile.


Le presenze turistiche in Italia variano molto da regione a regione. Secondo i dati Ispra, nel 2019 ci sono stati in media 7,2 turisti per abitante, ma il Trentino Alto Adige ha registrato picchi di 50 unità: una vera invasione. Rifugi, piccoli borghi e comunità spolpati dal visitatore esigente: perché paga. Più dei residenti ma genera molti più rifiuti; consuma e porta ricchezza, ma si lascia dietro una scia di distruzione. Raccoglie “souvenir” dove non potrebbe, sporca e inquina, guarda ma non vede. Consuma veloce. Le coste, poi, sono investite da colate di cemento. Sempre secondo Ispra, a oggi il 7% del territorio nazionale è cementificato e nel 2020 sono scomparsi oltre 15 ettari di suolo al giorno. Un fenomeno molto intenso specialmente lungo le coste adriatiche, siciliane e della Puglia meridionale.

Come possiamo diventare turisti sostenibili? Dobbiamo cambiare approccio e diventare viaggiatori. Il viaggiatore rispetta i luoghi e le comunità; è ospite, non furia famelica e noncurante. Il viaggiatore si toglie le scarpe prima di entrare in casa d’altri. Non è una questione di tempo, ma di attitudine. Ce lo insegna “La guida del viaggiatore contadino”, ed. Altreconomia, che propone una serie di itinerari in tutta Italia, parola d’ordine: rispetto dell’ambiente e consapevolezza. I percorsi sono 50 e attraversano il Paese da Sud a Nord, seguendo il filo delle produzioni sostenibili e dell’ospitalità green. Dalle camminate nella natura alla tradizione enogastronomica, dalla Storia alle storie delle persone che vivono le terre. Si possono visitare i Presidi SlowFood, che tutelano il suolo e le coltivazioni locali. Sia che abbiamo a disposizione un mese o pochi giorni, troveremo l’esperienza adatta a noi.

Dunque, siamo tutti un po’ più viaggiatori e meno turisti. Trasformiamo la vacanza in immersione, un’occasione per imparare, non una distrazione. Per quello ci sono le serie tv.

Come fare

- Siamo viaggiatori, non turisti: rispetto per le comunità
- Rispettare i luoghi, non raccogliere souvenir naturali
- Strutture sostenibili produzioni bio percorsi green