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Apple, 200 milioni di dollari per le foreste sostenibili

Apple, 200 milioni di dollari per le foreste sostenibili
Cupertino lancia il Restore Fund, altro tassello della strategia che condurrà il gruppo di Tim Cook all’impatto zero entro il 2030. E con cui punta a convincere altri gruppi a investire sulla conservazione e sul business del legname sostenibile
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L’impegno di Apple per ambiente e sostenibilità, sotto tutti i punti di vista, è pressoché unico nello scenario dei colossi hi-tech. Lo abbiamo visto in molte occasioni. Stavolta Cupertino, alla vigilia di un evento che potrebbe svelare la nuova famiglia di iPad Pro, lancia un nuovo, massiccio impegno sul fronte green. Lo fa attraverso il Restore Fund, un fondo da 200 milioni di dollari che si occuperà di investimenti diretti a promuovere le cosiddette working forest, cioè le foreste che producono legname in modo sostenibile in tutto il mondo, Europa inclusa.

 

Questo passo nei confronti della silvicoltura sostenibile fa ovviamente parte del più ampio piano destinato a raggiungere la carbon neutrality entro il 2030. Cosa significa? Che ogni iPhone, iPad, Mac e gli altri dispositivi della Mela dovranno avere un impatto climatico netto di zero in meno di dieci anni. La loro produzione dovrà essere cioè bilanciata rimuovendo la stessa quantità di anidride carbonica emessa per realizzarli. La strada principale è ovviamente ridurre le emissioni nella filiera produttiva. E questo Apple lo fa e continuerà a farlo tagliandole del 75% nei prossimi anni. D’altronde gli impianti sono già carbon neutral al 100% e un gran numero di fornitori seguirà questo binario. Non solo: ogni prodotto dovrà vivere di più, dovrà cioè essere più aperto alla riparazione e al riciclo. Senza dimenticare l’elevato impiego di materiali riciclati come materie prime seconde nei prodotti, in particolare con l’alluminio (Apple ha perfino ideato una nuova lega ad hoc), e l’impegno su fronti controversi come quello delle terre rare.

Ma come fare con le emissioni residue, quelle che proprio non si riuscirà a evitare nel prossimo futuro? Non rimane che rimuovere l'anidride carbonica dall'atmosfera. Come? Investendo nei boschi e nella natura, che sono lo strumento essenziale e letteralmente “naturale” per farlo. Come noto il suolo, le foreste, le zone umide e le praterie prelevano CO2 dall'atmosfera e lo immagazzinano nei loro terreni, nelle radici e nel legname per centinaia di anni.


Il nuovo Restore Fund investirà dunque proprio in progetti forestali che si concentrano sul ripristino delle foreste e sulla protezione degli habitat locali, in modo che i livelli di biossido di carbonio presi dall'atmosfera da quell'area di bosco siano accuratamente misurati e conservati allo stesso livello, se non incrementati. In molte foreste utilizzate per la produzione di legname sostenibile la piantumazione non è infatti adeguata e la gestione complessa: il Restore Fund punterà proprio a correggere i problemi legati a questo fenomeno.

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“La natura ci fornisce alcuni dei migliori strumenti per rimuovere l’anidride carbonica dall'atmosfera. Foreste, zone umide e praterie prendono il carbonio dall'atmosfera e lo immagazzinano permanentemente – ha spiegato Lisa Jackson, vicepresidente di Apple per ambiente e iniziative sociali - attraverso la creazione di un fondo che generi sia un ritorno finanziario che effetti reali e misurabili sul carbonio miriamo a guidare un cambiamento più ampio in futuro, incoraggiando gli investimenti nella rimozione del carbonio in tutto il mondo. La nostra speranza è che altri condividano i nostri obiettivi e contribuiscano con le loro risorse per supportare e proteggere gli ecosistemi in pericolo".

 

Apple collaborerà con la no-profit statunitense Conservation International che è anche coinvestitrice e con cui Cupertino collabora già da tre anni: nel 2018 ha lavorato con l’associazione per salvare un ecosistema di mangrovie da 10 mila ettari in Colombia e l’anno dopo per alcuni interventi nella savana keniota, nella regione delle Chyulu Hills. Il partner finanziario è invece Goldman Sachs, che gestirà il fondo.


L’investimento iniziale sarà di 200 milioni di dollari, con l’obiettivo di rimuovere un milione di tonnellate di CO2 all'anno. Lo strumento di investimento sarà a disposizione di tutte le aziende che vorranno partecipare: consentirà loro di investire nelle più innovative foreste funzionali sposando un modello di business sostenibile. Un modello che porterà ricavi ripristinando ed estendendo le aree boschive e generando profitti dai benefici ambientali, invece che dallo sfruttamento.

 

"Investire nella natura consente di rimuovere il carbonio in modo molto più efficace e molto prima di qualsiasi altra tecnologia attuale. Mentre il mondo deve affrontare la minaccia globale del cambiamento climatico, abbiamo bisogno di nuovi approcci innovativi in grado di ridurre drasticamente le emissioni - ha spiegato M. Sanjayan, ceo di Conservation International - siamo entusiasti di costruire sulla nostra partnership di lunga data con Apple e crediamo che l'approccio rivoluzionario con il Restore Fund farà un'enorme differenza e porterà vantaggi alle comunità di tutto il mondo, compresi nuovi posti di lavoro e entrate che supportano molti fronti, dall’educazione all'assistenza sanitaria".

 

Per i suoi prodotti, Apple utilizza già oggi il 100% di fibra di legno proveniente da foreste gestite in modo responsabile per gli imballaggi (lo stesso tipo di foreste su cui ora il gruppo vuole investire) e così facendo già protegge milioni di ettari di territorio in tutto il mondo. I ricercatori stimano che le foreste tropicali contengano più carbonio di quanto l'umanità abbia emesso negli ultimi trent’anni bruciando carbone, petrolio e gas naturale, nonostante la deforestazione in corso. Anche gli utenti possono fare qualcosa: per ogni acquisto effettuato tramite Apple Pay fino alla Giornata della Terra Apple farà una donazione a Conservation International.