Può un profumo essere uno strumento per contribuire a migliorare l'ambiente in cui viviamo e a salvare la fauna selvatica? E' quello che pensa Brian May. Si, proprio il chitarrista dei Queen, anzi il Dr. Brian May, astrofisico, come è giusto chiamarlo quando non imbraccia la sua chitarra elettrica. Lui, celebre in tutto il mondo per il suo suono e le sue canzoni, ha creato, insieme a Sergio Momo, CEO e direttore creativo di Xerjoff Group, un profumo dal nome estremamente chiaro, "Save me", salvami (titolo di un celebre brano dei Queen degli anni Ottanta), per dare un contributo significativo alla protezione degli animali selvatici e sostenere l'associazione "Save me trust" fondata nel 2010 da Brian May e Anne Brummer per contrastare la pressione delle associazioni dei cacciatori sul governo inglese.
"Save me" è un profumo, dunque, che riporta alla mente gli odori della natura, dei boschi, ed è nato dall'incontro di May con Momo. "Un incontro assolutamente imprevisto", ci dice Brian May. "Non sapevo che fosse interessato alla fauna selvatica, e che conosceva le mie iniziative contro la caccia. Ci siamo trovati subito in sintonia e abbiamo ragionato su cosa potevamo fare insieme. Ci siamo uniti per condividere una passione e per fare la differenza, mettendo insieme due aree apparentemente separate e facendo qualcosa che non è stata fatta prima, cercando di unire la logica e l'istinto".
E così, dal loro comune spirito di iniziativa è nata l'idea di usare un profumo come strumento di propaganda, come mezzo di comunicazione, per far crescere l'interesse attorno alla difesa degli animali selvatici. "Sono convinto che trai nostri cinque sensi oggi quello al quale diamoci meno importanza sia l'olfatto", dice May, "gli esseri umani non lo considerano più centrale. Invece, parlando con Sergio, mi sono reso conto della sua importanza, del fatto che mette in moto immediatamente la memoria, scatena reazioni, accende sensazioni, mentre noi invece noi lo consideriamo un senso accessorio, rispetto alla centralità della vista o del tatto. E' stato importante quindi per me vederlo in questa luce e metterlo in relazione con il lavoro che io e Anne stiamo facendo. Abbiamo pensato che risvegliare un senso come l'olfatto poteva aiutare a capire meglio la nostra battaglia in favore della natura. Quello che ci interessa è far prendere coscienza alla gente, di portare all'attenzione delle persone la difesa degli animali, la lotta contro le ingiustizie e le crudeltà che subiscono, ma la distruzione dell'habitat naturale, per riuscire a mettere insieme un'esercito di persone disposte a provare a cambiare la realtà".
E' un sogno che May insegue, con Anne Brummer, da molti anni e che adesso ha trovato in un profumiere italiano un importante alleato, "un alleato necessario perché è una battaglia che va combattuta in tanti modi diversi e da più persone possibili. E non è per niente facile. Io ho un potere, ne sono cosciente, ho la responsabilità di usare la mia fama nel modo migliore, ma so anche i limiti di quel potere, che è tutto nella la comunità che mi ascolta, mentre è difficile raggiungere gli altri. Il vero problema, il vero muro da abbattere, è quello tra quella parte di umanità alla quale interessa quello che accade nell'ambiente, e quella che invece non ha alcun interesse nel nostro pianeta. La difficoltà è fare attraversare questo confine, cambiare la mentalità della gente. Io sono in contatto con tante persone, ma so anche che sono tantissimi quelli che non ascoltano e a cui non interessa. Wildflowers è un tentativo di accendere le luci su tutto questo".
"Abbiamo fatto tutto insieme", tiene a sottolineare Sergio Momo. "Non volevamo solo realizzare un prodotto ma dare corpo a un'idea. Abbiamo condiviso tutto, dal nome alla grafica, a tutti i dettagli del packaging, e ovviamente al profumo. E' stata un'esperienza molto interessante, perché Brian si è interessato alla materia con grande attenzione, anche se era qualcosa lontana dal suo universo e dal suo lavoro quotidiano. Anche per me è stata un'esperienza nuova, perché io faccio profumi ma ho dovuto capire e accettare il suo punto di vista. E' stata una relazione magica, perché ha una grande curiosità, si accende davanti alle nuove idee, si lascia coinvolgere e stimola gli altri attorno a lui. Ha un bel team che lavora con lui e noi altrettanto, e questo ci permette di guardare lontano".
La cosa particolare è che attraverso un profumo May e Momo abbiamo, in qualche modo, messo in piedi un progetto politico..."E' di più, credo, è un progetto che va oltre la politica", dice Momo. "Perché facendo una cosa come questa non solo speriamo di stimolare l'attenzione della gente sui problemi dell'ambiente, ma mostriamo anche che si possono fare delle cose diverse mettendosi insieme, che non è vero che il mondo non può cambiare. Il focus del progetto non è il profumo ma il sostegno a Wildlife, che ha urgentemente bisogno di attenzione. Ed è solo il primo di altri progetti che possiamo portante avanti con Anne e Brian, non è un'operazione commerciale ma un tentativo di creare informazione e consapevolezza, fatto da un'artista e da un profumiere, una coppia sorprendente".
Da Battisti-Mogol a cavallo ai Coldplay fino a Jovanotti sulle spiagge. Quando la musica si tinge di verde
"Politica è una parola difficile da usare al giorno d'oggi", aggiunge ancora May, "Le battaglie che porta avanti Anne sono certamente politiche ma evitano il rapporto diretto con la politica. Facciamo lobbying ma non apparteniamo a quel mondo, cerchiamo solo i politici che sono in grado di ascoltarci e di intervenire, coinvolgiamo solo persone in grado di cambiare davvero le cose, non ci interessa la semplice propaganda. Lavoriamo su tre livelli: quello più basso è di coinvolgere la gente, la quale a sua volta può fare pressione sui politici, poi facciamo lobbying per fare in modo che le proposte di legge che ci interessano vadano avanti, ma il livello più alto e importante è quello di salvare gli animali, fisicamente, ogni giorno, lavoro che Anne e la sua associazione fanno costantemente. Ed è il lavoro più bello, perché vedi i risultati con i tuoi occhi, vedi animali che erano stati abbandonati che hanno una seconda possibilità, salvi le loro vite dai pesticidi e il disboscamento, fai cose concrete. Ma tutti e tre i livelli devono andare avanti insieme".
Il profumo è un modo curioso per costruire consapevolezza tra chi lo usa, "ma può essere uno strumento potente", ci dice ancora Brian May, "perché gli odori che facciamo sentire sono quelli della natura, della vita selvaggia, della campagna, dei boschi, odori che molti non sentono più, che hanno dimenticato, e che possono risvegliare l'interesse per l'ambiente. Vogliamo arrivare a più persone possibile, ne abbiamo parlato anche con Sergio, realizzare bottiglie più piccole e meno costose, non vogliamo chiedere alla gente di spendere troppo denaro in un momento come questo. E vogliamo trovare modi rapidi per farlo provare a tutti, perché è importante coinvolgere tanta gente, ogni persona, anche quelli con poche possibilità economiche, perché l'obbiettivo è far passare le nostre idee attraverso il profumo, usato come un media. Magari qualcuno lo annusa, non lo può comprare, ma capisce il messaggio e partecipa". "Save me" è nato, oltretutto, in un momento particolare come quest'anno di lockdown, "un periodo difficile per tutti", sottolinea Sergio Momo, "ma sappiamo che avere un alleato come Brian è fondamentale, perché ogni cosa che ha fatto ha raggiunto grandi risultati, non solo con la musica". "E' importante per noi far capire che la battaglia che con Anne stiamo portando avanti è una battaglia di tutti e che non coinvolge solo l'Inghilterra ma il mondo intero", conclude Brian May, "e il messaggio che mi piace far passare è che tutti possiamo usare il nostro potere, per piccolo che sia. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, dedicare la nostra attenzione e il nostro impegno a fare in modo che le cose cambino, per migliorare il mondo in cui viviamo".