Cresce la sensibilità della popolazione sui temi ambientali. "L'89% degli italiani intervistati si dichiara favorevole a ridurre l'uso di prodotti usa e getta e degli imballaggi di plastica", si legge nel report realizzato da Waste Watcher Observatory in collaborazione con l'Università di Bologna, basato su dati Ipsos, che verrà presentato su piattaforma digitale il 5 febbraio, Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare.
E aumenta il numero di quelli che passano dalle parole ai fatti: "Il 91% degli italiani - spiega la ricerca - acquista prodotti da allevamento che migliorano il benessere degli animali e il 92% dichiara di essere sensibile al tema della differenziazione dei rifiuti urbani". "Gli italiani - aggiunge l'osservatorio - hanno individuato tra le conseguenze negative derivanti dalla pandemia il ridimensionamento del trasporto pubblico. Il 36%, infatti, sostiene che l'uso del trasporto pubblico si sia fortemente ridotto", conclude il lavoro di ricerca.
I consumatori riconoscono il ruolo degli imballaggi come veicolo di informazioni relative al prodotto quando vanno ad acquistare alimenti: secondo lo studio, inoltre, le funzioni del packaging in testa nel riconoscimento dei consumatori riguardano il carattere informativo rispetto alla scadenza (57,4%) e le modalità di conservazione del prodotto (43%). Seguono chiarezza, leggibilità e trasparenza delle informazioni (31,6%), ma anche dati sulle corrette modalità di conferimento in raccolta differenziata (28,6%) e presenza di un'etichetta che parli dell'impronta ambientale del pack stesso (28,1%).
"Fra le sfide che il 2020 ci ha messo davanti c'è stata anche quella di contingentare le uscite e fare acquisti con minore frequenza", spiega il presidente Conai (Consorzio nazionale imballaggi) Luca Ruini. "Non sorprende che i consumatori siano sempre più attenti alle informazioni riportate sugli imballaggi, a cominciare da quelle sui termini di conservazione. I conferimenti di rifiuti di imballaggio al sistema consortile, durante i mesi del primo lockdown, sono infatti aumentati: conseguenza di un incremento nel flusso dei rifiuti domestici legato anche al crollo dei consumi alimentari fuori casa".
Lo studio rileva anche come più del 70% dei consumatori si dichiari disponibile a pagare di più per un imballaggio che consenta di conservare più a lungo il prodotto. "C'è ancora da lavorare sulla percezione da parte del consumatore quando si parla di pack come strumento che aiuta a ridurre gli sprechi - aggiunge Ruini - Dobbiamo renderci conto che l'imballaggio protegge un prodotto alimentare lungo tutto il percorso che va dalla sede di produzione fino al carrello della spesa, non solo nei nostri frigoriferi".