"La carta? Non è morta e non sarà sostituita dalla civiltà digitale. Vivrà di vecchia vita, perchè rappresenta la cultura e la creatività. E di nuova vita, perchè è sempre più destinata ad essere la sostituta della plastica nel packaging". Marco Nespolo è amministratore delegato di Fedrigoni, uno dei maggiori player mondiali del settore e leader europeo per le carte speciali ad uso grafico. E Fedrigoni è proprietario del marchio storico Fabriano, che ha alle spalle 750 anni di vita.
Nespolo, anche lo Stato, lentamente, sta lasciando la carta. Finisce un’epoca, uccisa dal mondo digitale?
"Non credo. Sicuramente ci sarà una riduzione della carta ad uso pubblico, nell’editoria, nella pubblicità; il momento attuale rappresenterà una pausa nei consumi. Ma il prodotto ha altre risorse. Penso alle etichette autoadesive per il vino. O a quelle per la logistica. Penso alla scuola, all’arte, al disegno. Ma penso soprattutto che si sono nicchie che stanno crescendo, come il packaging. La carta sarà uno dei possibili sostituti della plastica, vista la crescente attenzione all’ambiente. Ci stanno investendo la moda, l’alimentare la cosmetica".
Riuscirà la carta a fare il salto culturale, e sostituire la plastica?
"Certamente. Oggi la carta rappresenta la tradizione, che non deve essere un freno ma un asset. E ci aiuta a fare prodotti nuovi, dove la carta si associa ai film di plastica per fare prodotti più sostenibili. Quello che vuole la gente. Chi contesta l’uso della carta dice che si abbattono troppi alberi per farla. Non è vero. Intanto perchè in assoluto la quantità di alberi piantati è superiore a quella degli esemplari abbattuti. Poi perché ormai tutti i produttori - e noi siamo tra questi - si riforniscono da aziende certificate Fsc, usiamo cellulosa che deriva da legno di foreste gestite in maniera sostenibile. A monte il mercato è invece delle grandi compagnie del nord Europa, che trattano direttamente la materia prima, cioè gli alberi, e hanno poi tutta la filiera integrata".
Produrre carta significa anche consumare acqua ed energia…
"Ne consumiamo sempre di meno. Noi abbiamo ottenuto risultati importanti. Negli ultimi 5-6 anni per produrre un chilo di carta abbiamo impiegato il 6% in meno di energia, il 24% in meno di acqua e rilasciato il 10% in meno di fanghi industriali. E oggi avanzano anche la cogenerazione di energia e il miglioramento degli impianti di depurazione. Si fanno continui progressi nei processi a valle, quelli che riguardano l’uso della cellulosa, e sui nuovi prodotti riciclabili e compostabili".
"La carta virostatica è molto utile, perchè grazie al trattamento applicato riduce il tempo di permanenza superficiale del virus. Noi stiamo espandendo questa caratteristica, che è già nativa nella carta. La carta non deve essere sprecata, anzi, ha ancora una lunga vita. Non esistono solo smartphone e pc. Quanto vivrà ancora la carta nella scuola, ad esempio? A lungo, perchè la carta per molti aspetti è insostituibile. Pensate al disegno, ed alla creatività che con quello esprimono i bambini. Come si può fare a meno di un quaderno?".