Il sondaggio: la vostra canzone green è "Before the deluge" di Jackson Browne
di Ernesto Assante
Jackson Browne (2017)
"Before the deluge" è il brano più votato della nostra playlist e ha superato di poco "Earth Song" di Michael Jackson. Ecco cosa c'è dietro la canzone vincitrice, vero e proprio inno antinucleare e manifesto sentimentale del 1974
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Jackson contro Jackson. Per un pugno di voti è Jackson Browne con la sua "Before the deluge" a finire primo nel nostro sondaggio sulle più belle canzoni dedicate ai temi ambientali, subito prima di Michael Jackson con "Earth song". Sono due canzoni bellissime, sia chiaro, talmente belle e importanti che è difficile, davvero, scegliere o preferire. Sono due canzoni molto diverse, non tanto per i temi quanto per le epoche in cui sono state scritte.
Quella di Browne viene pubblicata per la prima volta nel 1974, su “Late for The Sky”, album capolavoro del cantautore americano e diventa, prima di ogni altra canzone sul tema, un vero e proprio inno antinucleare, una sorta di manifesto sentimentale oltre che politico: “Some of them were dreamers/Some of them were fools” (“Alcuni di loro erano dei sognatori/Alcuni di loro erano dei pazzi”), l’incipit del testo è un terribile epitaffio sui sogni dei ragazzi degli anni Sessanta, sulle illusioni di salvezza e libertà di una intera generazione, sulla fine delle illusioni e il timore, sempre più reale, di una catastrofe definitiva, su un “diluvio” che sembra per molti versi inevitabile, ma che, nella conclusione del brano, lascia spazio ancora una volta alla speranza.
Canzone bellissima e intensa che prevale di poco sul brano di Michael Jackson, scritto venti anni dopo, nel 1995, quando le speranze cantate da Browne sembravano non aver trovato nessuna risposta: “Ricordo di aver scritto "Earth Song" quando ero in Austria, in un hotel e stavo provavo veramente dolore e sofferenza per le condizioni del nostro pianeta. Penso che la natura stia cercando con molta fatica di compensare la cattiva gestione della Terra da parte dell'uomo. E con lo squilibrio ecologico in corso, e molti dei problemi ambientali, penso che la Terra senta il dolore, e che abbia delle ferite. Ma questa è la mia occasione per far sì che la gente ascolti la voce del pianeta. Questa è "Earth Song". Questo è ciò che l'ha ispirata”. "Earth Song" è stata una delle canzoni di maggior successo dell’intera carriera di Jackson, il singolo più venduto della sua carriera in Inghilterra e in Europa ed è rimasta il segno del suo impegno ambientalista, ribadito comunque in molte altre canzoni.
Dietro queste due canzoni ce ne sono altre non meno leggendarie, a partire da “Mother Earth” di Neil Young, una sorta di preghiera dolorosa che il cantautore canadese dedica al mondo, accusando l’uomo di avidità e sfruttamento, pubblicata nel 1990 in “Ragged Glory”.
Si può celebrare l’amore per il pianeta Terra senza dover usare le parole, come nel caso della bellissima “The Earth Prelude” di Ludovico Einaudi, arrivata al quarto posto, o cantarla con la voce soul e struggente di Marvin Gaye in “Mercy mercy me”, clamoroso inno ecologico datato 1971. Si può essere rabbiosi come Tracy Chapman in “The rape of the world” del 1995, o appassionati come Ben Harper, sempre nel 1995, in “Excuse me Mr.”. Si può cantare l’ambientalismo in mille modi diversi insomma, molti dei quali segnalati anche dai nostri lettori, come “Un albero di trenta piani” di Celentano, o “Forever green” di Antonio Carlos Jobim, o naturalmente a “Imagine” di John Lennon. Canzoni che ci invitano a ragionare, a non tirarci indietro, a combattere per fare non solo in modo che il futuro sia migliore, ma che ci sia un futuro per tutti noi.