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E' iniziata la fase 2 anche per lo spazio, Nasa ed Esa ripartono

Gli astronauti dell'agenzia spaziale internazionale si preparano alla missione congiunta con SpaceX verso la stazione orbitante. E intanto riapre la base europea di Kourou

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ROMA - Gli Usa si preparano al primo lancio di astronauti dal suolo americano dopo il pensionamento dello Shuttle nel 2011, con la missione della capsula Crew Dragon della SpaceX in programma il 27 maggio. Nel frattempo ha riaperto anche la base europea di Kourou, nella Guyana francese, dopo la chiusura avvenuta il 16 marzo 2020 a causa dell'epidemia da Covid-19 e si prepara al 16/mo lancio di Vega, il razzo dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) costruito in Italia dalla Avio. Programmato per metà giugno, il lancio porterà in orbita circa 50 satelliti in un'unica mission Anche la corsa alla spazio vive la sua fase 2 dopo il blocco dovuto alla pandemia da coronavirus.


La Nasa e SpaceX procedono con i preparativi nella base di Cape Canaveral in Florida. "Con SpaceX riporteremo il volo spaziale umano sul suolo americano dopo quasi un decennio. Il 27 maggio non è solo un grande giorno per i nostri team, è un grande giorno per il nostro Paese" scrive la Nasa su Twitter, lanciando l'hashtag #LaunchAmerica. Gli astronauti dell'ente spaziale americano, Bob Behnken e Doug Hurley, hanno completato l'addestramento a Houston e inizieranno la quarantena pre-lancio prevista di routine il 13 maggio. Ma di fatto i due astronauti sono già in quarantena da settimane, a causa delle misure di distanziamento per combattere la diffusione della pandemia da Covid-19.


Behnken sarà responsabile dell'avvicinamento e dell'aggancio della capsula con la Stazione Spaziale Internazionale, mentre Hurley sarà il comandante della navetta e sarà responsabile delle operazioni durante lancio, atterraggio e recupero. I due astronauti si erano in origine addestrati per un soggiorno di una o due settimane, ma la Nasa ha prolungato la durata del volo di prova, portandolo a un periodo compreso da uno a quattro mesi. Se andrà come da programma la missione restituirà agli Usa la capacità di lanciare equipaggi umani dal suolo americano. Dal ritiro dello Shuttle nel 2011, le navette russe Soyuz sono state infatti l'unico mezzo che ha consentito gli astronauti statunitensi di andare sulla Stazione orbitale e tornare a Terra.