Su Piccololibri il viaggio in Istria col“samèr” del farmacista botanico Biasoletto
Sabato in edicola ilpiccololibri con il quotidiano
Fabio Dorigo
«Come se viagia in Istria? Col samèr». Così primavera del 1933 il farmacista Bartolomeo Biasoletto rispondeva divertito a Muzio de Tommasini. «Negli anni ’20 e ’30 dell’Ottocento l’Istria fu battuta più volte - rigorosamente “col samèr”, l’asino, da Bartolomeo Biasoletto, insigne farmacista e botanico originario di Dignano d’Istria, che a Trieste visse tre quarti della propria vita: fu il creatore del primo nucleo dell’Orto Botanico» racconta Giulia Basso nell’effemeride della copertina del Piccololibri, che esce domani all’interno del fascicolo Tuttolibri della Stampa. Tra i meriti di Biasoletto ci sono la scoperta sull’isola di Brioni di un trifoglio che porta il suo nome e della ninfea comune nel lago di Cepich.
“Da riscoprire” è la scrittrice Syria Poletti nata a Pieve di Cadore e vissuta a Sacile che ha trovato l’America delle Letteratura in Argentina. «A Sacile, nel giardino della Serenissima, Syria fa un mestiere molto strano: “scrive lettere per gli ignoranti”, scrive per chi non sa scrivere» racconta Andrea Giuseppe Guerra nel disegnare il ritratto dell’emigrante scrittrice apprezzata da Ernesto Sabato e amata da Jorge Luis Borges.
Federica Manzon, per la pagina “Orient Express”, attraversa la raccolta di racconti “Denti da latte” della scrittrice Lana Bastašić («Nata nel 1986 a Zagabria, allora Jugoslavia e oggi capitale della Croazia, è cresciuta a Banja Luka, città attualmente parte della Bosnia Erzegovina, ma anche capitale della Repubblica serba di Bosnia. Insomma, i Balcani in una biografia»).
«La nave barcollò come se fosse stata colpita, masse di nuvole attraversarono il cielo e iniziò a soffiare un vento violento. “La Bora! La Bora!” risuonò da tutte le parti, con toni di terrore e sgomento. I ponti vennero immediatamente sgomberati. Nessuno di noi si rammaricò quando, alle sei in punto, entrammo in porto». Così la viscontessa inglese Emily Anne Smythe Beaufort descrive il suo arrivo “da paura” via mare a Trieste nell’estate del 1863. A firmare il ritratto della “Regina della Bulgaria” (come venne chiamata per il suo impegno per la causa bulgara) è Martha Herzbruch per la pagina “Interlinee”.
In “Zona Cesarini” Paolo Marcolin racconta, invece, il giallo dell’incomprensibile esclusione dalle Olimpiadi di Londra (1948) della schermitrice Silvia Strukel a beneficio della giovane Irene Camber.
Completa lo sfoglio del Piccololibri l’album centrale sull’originale mostra di collages “Cosa rimane del giorno” di Giona Maiarelli e Vanda Gemino allestita allo Spazio Arcipelago di Udine.
I commenti dei lettori