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Scienza in mostra aspettando Trieste Next

La scienza di mette doppiamente in mostra con due rassegne fotografiche, “Arte o scienza?” e “Con la testa sott’acqua” rispettivamente a Palazzo Costanzi e alla Sala Veruda

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TRIESTE La scienza di mette doppiamente in mostra lunedì 18 settembre, con due rassegne fotografiche, “Arte o scienza?” e “Con la testa sott’acqua”, che verranno inaugurate, rispettivamente, alle 17.30 a Palazzo Costanzi e alle 17 nella Sala Veruda, entrambe in occasione di Trieste Next.

Un microchip, una colonia di batteri, la sezione di un osso di dinosauro, cellule muscolari e staminali, ma anche galassie e supernove: gli oggetti della ricerca scientifica, immortalati da telescopi, microscopi ottici o elettronici, si trasformano in piccole opere d’arte. Questo il succo della mostra che dal 18 al 23 settembre propone, a Palazzo Costanzi, le immagini selezionate nell’ambito dell’8.a edizione del concorso “Arte o Scienza? Immagini dalla ricerca”, organizzato da Immaginario Scientifico e Università di Trieste. Saranno esposte le 30 foto selezionate fra le 116 pervenute per il concorso, provenienti sia dagli enti di ricerca triestini – Università, Sincrotrone, Sissa, Icgeb, Cnr-Iom – sia da altri atenei ed enti italiani e stranieri. Le tre opere vincitrici verranno premiate durante l’inaugurazione alle 17.30. Il primo classificato si aggiudicherà un premio di 500 euro offerto da Centro Stampa Utilgraph. La mostra sarà aperta al pubblico martedì e mercoledì con orario 10-13 e 17-20; giovedì 9-19; venerdì 9-22 e sabato 10-22.

A promuovere la seconda mostra “scientifica” di oggi è l’Ogs in collaborazione con il Wwf Amp di Miramare: alla Sala Veruda 30 immagini racconteranno il bacino dell’Alto Adriatico, i suoi misteri e i rischi cui è soggetto. La rassegna, dopo l’inaugurazione alle 17, resterà aperta negli stessi orari di quella a Palazzo Costanzi. Gli scatti proposti da Ogs e Wwf hanno l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una migliore “coscienza ambientale”e di stimolare l’avvio di iniziative volte a una gestione integrata e sostenibile dell’Alto Adriatico che consentano una sua migliore salvaguardia.

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