Grezar, un cantiere senza fine: niente soldi per terminare i lavori
Fondi insufficienti, l’ipotesi è di completare la palazzina dei giudici di gara in modo che gli atleti abbiano almeno gli spogliatoi: oggi devono usare quelli del Rocco. Tempi indefiniti per le tribune

Spogliatoi che entreranno in funzione, se tutto va bene, soltanto fra un anno. Tribune per il pubblico che saranno completate chissà quando e che per l’intanto devono restare deserte. Continua a essere avvolto nell’incertezza il futuro del nuovo Grezar, lo stadio erede del vecchio impianto di Valmaura demolito anni fa, studiato per accogliere molte discipline sportive e completare la cittadella dello sport che comprende anche il Rocco e il PalaRubini. È questo il quadro emerso nel corso della recente seduta dedicata al tema dalla Commissione trasparenza, alla quale ha partecipato anche il sindaco, Roberto Cosolini.
Il cantiere del Grezar è rimasto vittima di una serie di vicissitudini: prima il fallimento dichiarato dal Tribunale di Trieste il 28 gennaio del 2010, della Scarcia & Rossi snc, azienda che aveva vinto la gara per i lavori del nuovo Grezar nel 2009, alla quale era subentrata la Riccesi spa con la formula dell’affitto del ramo d’azienda; e oggi del patto di stabilità, che limita di molto le possibilità di spesa dell’amministrazione. Il nuovo impianto vede così allontanarsi sempre di più la data della sua ultimazione. Questa la situazione delineata nella seduta. Il Grezar abbisogna ancora di spogliatoi, di illuminazione per le manifestazioni in notturna e delle dotazioni di legge che garantiscono la sicurezza delle gradinate. Il Comune ha a disposizione circa un milione e 250mila euro, cifra insufficiente per tutte queste opere.
«La cosa più logica – hanno spiegato i tecnici del Comune – consisterebbe nell’utilizzare queste risorse per completare la palazzina dei giudici di gara, dotandola degli spogliatoi. Operazione che richiede circa una decina di mesi di lavori. In questa maniera l’impianto sarebbe completo perlomeno per gli allenamenti. Per la gare aperte al pubblico si vedrà più avanti».
Attualmente la pista del Grezar è utilizzata per gli allenamenti da circa mezzo migliaio di tesserati della Federazione di atletica leggera, che però sono costretti a utilizzare gli spogliatoi dello stadio Rocco. Insomma si prospetta un Grezar a metà, ma visti i tempi non c’è altra soluzione. Oggi l’impresa incaricata dei lavori è il Consorzio stabile Crea, che era arrivato secondo nella gara vinta nel 2009 dalla Scarcia & Rossi snc. Anche per tale soggetto il percorso per l’aggiudicazione non è stato agevole: nel marzo del 2011 il Tar aveva accolto il ricorso presentato dalla Soimper srl, che era arrivata terza nella gara e che aveva accusato la Scarcia & Rossi di violazione delle regole del Codice degli appalti, coinvolgendo il Consorzio Crea. Quest’ultimo però, presentando una serie di documenti, aveva dimostrato la piena legittimità della propria posizione.
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