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L’Ortofrutticolo trasloca in via Brigata Casale

Il Comune ha individuato il sito in cui spostare il centro all’ingrosso avviando così il piano di rilancio dell’area compresa tra le vie Ottaviano Augusto e Giulio Cesare

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Fosse stato Renzi, Roberto Cosolini in questo caso non si sarebbe risparmiato una twittata del tipo #lavoltabuona. Niente hashtag trionfali. Però ora che è passata in giunta la cosiddetta delibera di generalità, condivisa con l’assessore Andrea Dapretto che ha la delega al Patrimonio, sulla futura localizzazione del Mercato ortofrutticolo - per cui è stato scelto il trasloco in via Brigata Casale, al posto dell’attuale parcheggio di camper all’altezza dell’ultimo pezzo di via Costalunga, vicino alle cosiddette “case dei Puffi” di Borgo San Sergio - il sindaco nulla fa per nascondere un certo sollievo. E pure una certa convinzione: d’aver risolto il rebus meglio di quanto non avesse tentato di fare Dipiazza prima di lui, con quell’area individuata alle Noghere che non era di proprietà comunale (ma Ezit) e dunque costava, a differenza invece di quella pescata proprio in via Brigata Casale. Un terreno che oltre tutto, ricadendo contemporaneamente nel Sito inquinato d’interesse nazionale e su suolo muggesano, sarebbe stato subordinato a caratterizzazioni ed eventuali bonifiche e avrebbe portato altrove parte della fiscalità locale.

Si smuove così uno dei macigni sopra le voglie e le necessità di rilancio in chiave turistica (nonché residenziale e di pubblico servizio) di Campo Marzio, il “Polo Sud” delle Rive cittadine, bloccato proprio (ma non solo) dalla presenza, anacronistica, del vecchio Ortofrutticolo. Il Comune, o meglio l’amministrazione di centrosinistra in carica, ha infatti deciso. Anzi: ha rimesso in moto la macchina delle decisioni. Qui ferma da tempo, se è vero che la pubblicazione del bando per la raccolta delle manifestazioni d’interesse per la riqualificazione del triangolo da 28mila metri quadrati - chiuso tra le vie Ottaviano Augusto e Giulio Cesare, che il Piano regolatore appena adottato inserisce tra le future «aree» strategiche «della grande trasformazione» cittadina - era attesa addirittura dalla primavera 2013.

Adesso che non ci sono più dubbi sul dove mettere il Mercato per liberare Campo Marzio, e che nelle more dello stesso Prg sono stati superati i vincoli per quel 30% di superfici che coincide grosso modo con il Museo del mare e che stanno per smettere d’appartenere al Demanio dello Stato, il bando si può finalmente preparare per davvero. E «sarà pronto entro l’autunno, tra settembre e ottobre», annunciano in stereo, come sono soliti fare su questo delicatissimo argomento, Cosolini e Dapretto.

A quel punto, stando tra il ragionevole e il “largo”, in circa due anni, quindi entro fine 2016, il trasloco dell’Ortofrutticolo in via Brigata Casale si potrà compiere, dando il via - come un effetto domino - alla trasformazione di Campo Marzio. Per la quale, di anni, ce ne vorranno altri due, almeno. Ma facciamo un passo alla volta e torniamo a quello appena mosso. In giunta, come s’è detto, quella di via Brigata Casale è stata condivisa come la migliore opzione possibile per il trasferimento del Mercato. È il frutto dell’analisi costi-benefici tra più alternative, conseguente a un report commissionato dal ticket Cosolini-Dapretto a un gruppo di lavoro di dirigenti e funzionari comunali, coordinato dall’attuale direttore dell’area amministrativa Walter Cossutta, che aveva il compito di individuare e poi “radiografare” una serie di aree di proprietà comunale in cui risultasse possibile, a tavolino, l’insediamento del nuovo Ortofrutticolo. Alla fine la scelta è caduta sul sito di via Brigata Casale, in funzione pure della facile accessibilità viaria (oltre che della non eccessiva lontananza dal centro città e della concomitante vicinanza a rioni popolosi), che era uno dei requisiti-chiave su cui battevano gli stessi grossisti.

«Molto presto - promette il sindaco - presenteremo questa soluzione agli operatori e chiederemo loro una valutazione, anche per cercare di migliorare insieme le funzionalità della futura struttura. Si tratta di una decisione importante, ringrazio per questo gli uffici e l’assessore Dapretto, che al di là dei problemi del Patto di stabilità è fortemente impegnato sul fronte della razionalizzazione e dell’ottimizzazione del patrimonio comunale. È stato fatto un serio lavoro di ricognizione che ci ha consentito di perseguire uno dei nostro obiettivi, che è quello di trovare il modo di valorizzare i nostri beni immobiliari e di dismettere certi affitti una volta accertata la loro natura non strettamente necessaria. Si apre così concretamente una partita dallo straordinario valore strategico per il futuro della città, cioè la riqualificazione di Campo Marzio, anche alla luce delle incertezze che investono oggi Porto Vecchio». «Troveremo - gli fa eco lo stesso Dapretto - le migliori alternative possibili per gli attuali fruitori del parcheggio dei camper e pure per il gattile che ricade nella medesima area. Riteniamo di aver trovato la soluzione ottimale, a nostro avviso quella delle Noghere non lo era».

@PierRaub

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