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Slitta la chiusura del Municipio 2 a Gorizia

L’annuncio del sindaco e assessore comunale ai Lavori pubblici Romoli: «Gli uffici traslocheranno nella sede storica entro l’anno: prima sono necessari alcuni lavori»

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«I programmi non sono cambiati. Ma abbiamo dovuto far slittare la chiusura del “municipio 2” di via Garibaldi per ragioni indipendenti dalla nostra volontà. Il trasloco dei dipendenti nella sede storica si sarebbe dovuto concretizzare entro il 2013: vorrà dire che tutto si svolgerà entro quest’anno».

Ettore Romoli è determinato. La sede distaccata del Comune che ospita gli uffici che si occupano di gestione del territorio (lavori pubblici), pianificazione ed edilizia privata (urbanistica) verrà chiusa. Lo stabile, lo ricordiamo, venne acquistato grazie a una triangolazione finanziaria-immobiliare tra Ater, Comune e la Cassa di risparmio di Gorizia. Entro il 2013 si sarebbe dovuto voltare pagina. La giunta Romoli era intenzionata a riportare tutti gli uffici a palazzo Attems-Santa Croce, la sede municipale propriamente detta. E ciò nel nome della spending review e visto che gli organici comunali hanno conosciuto un sostanzioso dimagrimento: i dipendenti, infatti, oggi sono 381 contro i 465 del 2007.

Ma perché il trasloco non si è ancora concretizzato? Perché c’è stato un incidente di percorso tuttora irrisolto. «Com’è noto, i dipendenti comunali avrebbero dovuto prendere posto nell’ala del municipio che si affaccia su via Mazzini: l’ala, per intenderci, che ospitava e ospita negozi al pianoterra. Ma sono state fatte delle verifiche statistiche e si è evidenziata la necessità - aggiunge il sindaco Ettore Romoli - di effettuare importanti lavori di consolidamento. Credevamo, in un primo momento, bastasse un intervento di minima ma non è così». «Sì, si pensava che la struttura di via Mazzini fosse in condizioni migliori rispetto a quanto si è scoperto dopo. I lavori per poter rimettere in sesto quell’ala del municipio si sono rivelati più onerosi di quanto preventivato in un primo momento - ha spiegato di recente l’assessore comunale all'Urbanistica, Guido Germano Pettarin -. Certo, l’operazione si farà comunque: un conto è avere quasi 500 dipendenti il che giustificava la presenza di sua sedi, un altro conto è averne 380 o giù di lì. È chiaro che debbano essere prese delle decisioni visto che il Comune, come tutti gli enti locali, non nuota certamente nell’oro».

Ma si tratta solamente di un intoppo. Perché l’amministrazione comunale è determinata a condurre in porto l’operazione. «I nostri programmi non cambiano - aggiunge il primo cittadino -. Quando venne effettuato il discutibile sdoppiamento della sede municipale non c’era ancora la crisi delle risorse che viviamo oggi e c’erano più di 80 dipendenti in più. Non possiamo permetterci sprechi e dobbiamo utilizzare le strutture che abbiamo in modo il più possibile razionale, ottimizzando gli spazi e sfruttandoli se serve, per far entrare nuovi fondi nelle casse comunali, da destinare ai servizi dei cittadini». Pareva che il nuovo inquilino del palazzo di via Garibaldi dovesse diventare la Questura, alle prese con la sede malconcia di piazza Cavour. «Ma non ci sono stati più sviluppi. E, al momento, non vedo grandi possibilità che l’affare possa andare in porto», taglia corto Romoli. Peraltro, il Comune ha aperto con lo Stato la dura vertenza sulla caserma Massarelli: difficile trovare accordi in queste situazioni.

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