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RONCHI DEI LEGIONARI. Ancora reazioni al recente congresso provinciale del Silp, il sindacato italiano lavoratori polizia, svoltosi nei giorni scorsi a Ronchi dei Legionari. Nell’occasione, il segretario Patrik Sione è tornato sugli sprechi di risorse per il pagamento degli affitti di troppe sedi, che hanno necessità oltretutto di continue manutenzioni. Vedi il palazzo della Questura di Gorizia o la caserma Massarelli, dove si trova la polfrontiera, ma dove è stata spostata anche la squadra mobile, caserma con muri scrostati, con necessità di ristrutturazione e priva di una camera di sicurezza per la detenzione. L’unica camera agibile in provincia di Gorizia si trova nel commissariato di Monfalcone, ma dal 2008 è fuori uso per i danneggiamenti provocati da un arrestato. A ciò si aggiungono le voci di accorpamento, a livello locale come a livello nazionale, della polizia di frontiera (70 uomini) e della polizia postale (15). «Ciò costituirebbe un altro errore – ha detto - visto che il mondo del web e del cyber-crime rappresenta la nuova frontiera del crimine, composta da organizzazioni malavitose nazionali e internazionali. I cittadini devono essere rassicurati dalla presenza delle forze dell’ordine sul territorio, secondo un nuovo modello di sicurezza in cui il cittadino e la sua tutela siano al centro dell’attenzione e non più mere vittime». Sione ha auspicato nuovi concorsi per l’ingresso di nuove generazioni nei ruoli base della polizia, l’aggiornamento professionale per il personale già in servizio, la revisione del regolamento di servizio per tutelare tutti gli uomini che si occupano di sicurezza e una nuova organizzazione del Cie di Gradisca, che tenga conto dei suggerimenti e consigli di chi ogni giorno ha lavorato in quella struttura. «Se il Centro sarà ripristinato allo stato originario e con le stesse finalità – ha concluso - rappresenterà quando di più pericoloso e disumano avremo sul territorio nazionale e provinciale». Preciso e deciso anche l’intervento del segretario provinciale della Cgil, Paolo Liva, che punta il dito su una politica nazionale che in questi anni ha frantumato la coesione sociale attaccando i lavoratori dipendenti e il settore pubblico. (lu.pe.)

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