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La “torta” della cultura spartita tra 168 beneficiari

La prima manovra dell’era Serracchiani salva le tabelle ma rivoluziona i criteri Torrenti: «In 111 casi quota assegnata per importanza. Addio aiutini agli amici»

2 minuti di lettura

di Marco Ballico

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Da un lato le risorse a disposizione di leggi preesistenti: 2.165.000 milioni per il cinema tra manifestazioni, sostegno agli enti e mediateche; 650.000 euro per le biblioteche; 230.000 per la valorizzazione della lingua friulana. Dall’altro i nuovi elenchi, quelli voluti da Gianni Torrenti, assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia: nell’articolo 6 della Finanziaria 2014 i beneficiari sono 111 tra enti e associazioni per complessivi 13.057.000 euro (erano 133 un anno fa). Sommando i due filoni, la “torta” di 16.102.000 euro viene divisa tra 168 soggetti.

Le famigerate tabelle? Sì, ma con una differenza netta rispetto a prima. Nella maggior parte dei casi (111 appunto su 168) la quota è stata assegnata secondo percentuale di importanza, un criterio ancora da perfezionare, sottolinea Torrenti, «ma che impedisce che i singoli consiglieri possano agire “ad personam” come accadeva in passato». I nomi e i cognomi restano ancora. «Inevitabile – osserva l’assessore –: l’esigenza è di assegnare un contributo a inizio anno, in modo da dare certezze agli operatori della cultura». Nelle tabelle sistema teatrale, festival ed eventi, associazioni esuli, cori e bande, folclore e carnevale, sistema musica, istituti per ricerche, centri di divulgazione culturale, arti visive e fotografiche, compaiono pertanto ben precise Pro Loco e associazioni, manifestazioni grandi e piccole, cori e orchestre, istituti e fondazioni. Ma, accanto, hanno una percentuale, parametrata al valore all’interno del proprio comparto. Così in aula, ribadisce l’assessore, «non si è potuto infilare il contributo dell’ultima ora che avrebbe fatto sballare l’insieme costruito dagli uffici». Non basta. «È un vero e proprio cambio di filosofia – insiste Torrenti –, che cancella le forme di discrezionalità esplose negli ultimi anni. Fissando quel tipo di aggregazioni vogliamo fare in modo che ciascuno si riconosca all’interno di una graduatoria, in modo da riconoscere i meriti propri e degli altri. Una sorta di strumento di autovalutazione che, se ben gestito dai diretti interessati, consentirà all’assessorato di distribuire le risorse in maniera sempre più equilibrata».

Per fare qualche esempio, dei 7,2 milioni ai teatri (la posta del Verdi, 2,9 milioni di contributo ordinario e l’azzeramento di 14 milioni di debiti pregressi, è a parte) la fetta più grande va all’Ente regionale teatrale (14,58%), quindi ci sono Il Rossetti (13,89%) e il Giovanni da Udine (12,50%). Dei 2.280.000 euro per festival ed eventi sul podio ci sono il Mittelfest (38,15%), Folkest (9,21%) e, a pari merito, Pordenonelegge, èStoria, vicino/lontano, Nei suoni dei luoghi (6,15%). E ancora dei 410.000 euro per arti visive e fotografia, le quote più alte vanno al Comitato San Floriano di Illegio (33,34%) e al Centro fotografico di Spilimbergo (16,68%). Il tutto come premessa a una legge che arriverà nel 2014 e che consentirà di «alzare o abbassare le poste per i diversi “contenitori”, senza però andare a incidere puntualmente a favore di qualcuno a scapito dell’insieme». Le percentuali saranno i capisaldi del riparto.

«Questa è la linea di partenza – conferma Torrenti –, ma nei prossimi mesi lavoreremo per aggiustare le valutazioni di merito e renderle quanto più oggettive possibile. In questa prima fase siamo stati molto rigidi proprio per la necessità di costruire un meccanismo virtuoso. Con la nuova legge allargheremo senz’altro la platea dei beneficiari». Non tutti hanno apprezzato. A contestare, in particolare, il Movimento 5 Stelle che ha segnalato come nell’articolo 6 non mancano nomi e cognomi con contributo annesso per cinema, mediateche, biblioteche e soggetti che valorizzano la lingua friulana: tra gli altri, 310.000 euro per il Far East Festival di Udine, 225.000 euro a Cinemazero, 60.000 euro alla biblioteca Joppi di Udine, 35.000 euro all’associazione Colonos di Villacaccia di Lestizza. Ma Torrenti spiega che «si tratta di tabelle di sostegno a normative vigenti il cui dettato non potevamo certamente non rispettare».

E rimanda, infine, alla possibilità per chi è stato escluso nella manovra di fine anno di recuperare finanziamenti pubblici via bando: «Il comma 64 dell’articolo 6 precisa le diverse opportunità a disposizione di soggetti senza finalità di lucro, anche associati tra loro, per diffondere la conoscenza del patrimonio culturale, storico e artistico della regione». La cifra complessiva? 738.000 euro. «Troppo pochi», denuncia Bianchi. «Ha ragione – ribatte l’assessore –, ma abbiamo già chiarito che su quei capitali si concentreranno 2-3 milioni a disposizione con l’assestamento di bilancio».

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