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Robert Capa a Villa Manin, dal fronte al set

Una mostra sul grande fotogiornalista dal 20 ottobre al 19 gennaio: 180 immagini e anche l’unico film che lo vide regista

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UDINE. Robert Capa, il grande fotografo di guerra nato a Budapest il 22 ottobre del 1913 e morto durante il conflitto in Indocina nel 1954, sarà il protagonista del prossimo evento espositivo a Villa Manin: dal 20 ottobre al 19 gennaio 2014, ben 180 celebri immagini daranno vita all’unica retrospettiva europea organizzata per il centenario della nascita del fondatore dell’Agenzia Magnum di Parigi. La mostra, intitolata “Robert Capa. La realtà di fronte”, è stata illustrata ieri a Udine dal curatore Marco Minuz, alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, del già commissario straordinario dell’azienda speciale Villa Manin Enzo Cainero, e del nuovo commissario Franca Merluzzi. Una retrospettiva completa, che non solo offrirà al pubblico «tutte le esperienze del fotografo di guerra - ha spiegato il curatore - «ma anche un Capa meno noto, quello che fu anche cineasta e fotografo di scena».

Quindi non solo la carrellata delle immagini scattate nei diversi periodi, dagli anni parigini alla Guerra civile spagnola, dalla Seconda Guerra Mondiale alla nascita dello Stato di Israele e al conflitto in Indocina, ma anche quelle scattate da Capa sui set di celebri film hollywoodiani, tra cui ‘Notorius’ di Hitchcock, insieme con le foto ritratto scattate allo stesso fotografo da altri maestri di fama come Gerda Taro o Henri Cartier-Bresson”.

In collaborazione con lo ‘Steven Spielberg Jewish Archive’ e la Cineteca del Friuli, in Villa anche la pellicola “The journey”, unico film diretto da Capa e dedicato ai sopravvissuti della Shoah diventati israeliani. Intorno alla mostra, realizzata in collaborazione con la Magnum, fondata da Capa nel 1947, e con l’International Center of Photography di New York, fitto programma d’incontri con maestri della fotografia, proiezioni, laboratori. Primo incontro il 26 ottobre, quando il fotogiornalista Mario Dondero terrà una conferenza sull’immagine del “miliziano morente”, scattata da Capa nel corso della Guerra civile spagnola, che continua a fare discutere gli esperti e che sarà in esposizione.

L’assessore Torrenti ha poi illustrato le linee generali del suo progetto per il futuro del complesso monumentale, oggi in “transizione”. Il piano si articola in grandi eventi espositivi, riqualificazione del patrimonio architettonico, trasformazione del compendio dogale in volano per rilanciare percorsi turistici sul territorio. «Villa Manin resterà centrale nella programmazione culturale della Regione», ha promesso Torrenti, annunciando investimenti: dopo aver già finanziato un progetto da 1,6 milioni per la riqualificazione della piazza tonda dentro le esedre, in arrivo anche fondi per l’intervento sull’esedra di Levante (1,4 mln). Torrenti punta a chiudere il traffico che ancora transita davanti alla Villa e a recuperare il Parco romantico. Sul versante dei grandi concerti, «saranno selezionati quelli adatti ad attrarre un pubblico potenzialmente interessato alla Villa e posizioneremo il palco sul retro».

Ufficializzato il cambio della guardia negli uffici del commissario straordinario: il testimone passa da Enzo Cainero a Franca Merluzzi, direttore del Centro di catalogazione e restauro dei Beni culturali. Torrenti ha annunciato a margine modifiche statutarie per passare «a una gestione ordinaria con presidente, direttore e consiglio». E se per quanto riguarda il direttore non ci sono ancora nomi, Torrenti ha parlato della futura presidenza. Toccherà, a titolo onorifico, al consigliere Piero Colussi, entro due o tre mesi. «Ma senza ruolo gestionale - ha precisato - né compenso».

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