Ex Diaco “sospesa”, lavoratori da Trieste a Potenza
Produzione bloccata dall’Aifa, l’azienda farmaceutica invia 33 lettere di trasferimento nello stabilimento della Basilicata. Sindacati in rivolta: subito uno sciopero

L’Aifa (l’Agenzia del farmaco) sospende l’autorizzazione a produrre allo stabilimento di via Flavia dell'ex Diaco. E i 33 lavoratori in attività (fino a pochi anni fa erano 120) ripiombano nell’incubo da cui erano usciti a novembre quando la “S.M. Farmaceutici srl”, con sede legale a Potenza, aveva rilevato dal giudice fallimentare, per 10 milioni e 400 mila euro, le attività delle tre aziende della Diaco dopo un anno di affitto successivo al crac da 14 milioni di euro.
Dopo la sospensione delle autorizzazioni ecco la risposta dell’azienda: le lettere ai 33 dipendenti con l’ordine di trasferimento allo stabilimento di Tito (Potenza) dal primo agosto e la messa in ferie d’ufficio. L’accettazione deve essere data o negata (pena la perdita del posto di lavoro) entro il 26 luglio. Neppure il tempo di avviare un confronto sindacale.
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