In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Più treni, più veloci e meglio collegati. È la ricetta contro l’isolamento di Trieste, caldeggiata ieri in un dibattito sui collegamenti ferroviari, promosso all’hotel Grief dal Lions Club Trieste Europa e dal Jci di Trieste, associazione, quest’ultima, che si occupa di favorire le opportunità di crescita dei giovani stimolando le comunità locali al miglioramento. «Noi giovani che ci troviamo a usare il treno ogni giorno abbiamo sotto gli occhi la posizione in cui si trovano relegate Trieste e la nostra regione – esordisce la presidente di Jci Trieste, Barbara Ursic -, vogliamo proporre idee concrete attuabili nell’immediato futuro». Al loro fianco, i giovani imprenditori della Confcommercio e i giovani albergatori (rappresentati rispettivamente dal presidente Andrea Gelfi e dal revisore dei conti di Federalberghi Andrea Marzari), tesi entrambi a favorire l’arrivo dei turisti nel capoluogo giuliano. Modera il dibattito l’assessore alle Attività economiche del Comune di Trieste, Edi Kraus: «La difficoltà che la città vive sul versante dei collegamenti deve essere da stimolo per nuove proposte, soprattutto da parte dei giovani, che hanno in mano il futuro e che troppo spesso sono costretti ad andarsene. Anche nell’incontro recente con l’ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, abbiamo ribadito la necessità di rendere più veloci i collegamenti per Milano, soprattutto nella tratta fra Mestre e Trieste. Bisogna poi garantire collegamenti economicamente sostenibili fra Trieste e Vienna, Lubiana, Villaco, Maribor e Graz».

Se per il presidente del Lions Club, Vittorio Piccoli, il primo collegamento da ripristinare è quello da Trieste a Villaco, facendo indietreggiare la partenza attuale da Udine, secondo l’esperto di tecnica dei trasporti, Mario Goliani, i passi da fare sono molti. La sintesi della sua dettagliata analisi (al vaglio tutte le ipotesi percorribili fra Trieste e l’Europa) è che «dalle Fs ci si aspetterebbe di raggiungere per esempio Mestre in 1 ora e 15 e Lubiana in 2 ore e 20». Ma di carne da mettere al fuoco ce n’è tanta. Lo ribadisce il docente universitario Vittorio Torbianelli, che sottolinea la centralità della politica evocando, in maniera non troppo velata, la liberalizzazione dei servizi.

Elena Placitelli

I commenti dei lettori