Terza corsia, l’ispettore “silura” il commissario A4 Ma Tondo minimizza la bocciatura
Conclusioni durissime dell'incaricato della Protezione civile sulla gestione: «Due appalti illegittimi senza copertura, troppi consulenti e incarichi censurabili»

TRIESTE. L’ispezione romana ai cantieri “impallina” la gestione commissariale per la terza corsia. La relazione finale dei sopralluoghi dello scorso luglio parla in generale di «non lievi criticità». Ma, quando entra nel dettaglio, la bocciatura è ancora più netta: «palesemente illegittima», scrive la Protezione civile a proposito dell’aggiudicazione di alcuni lavori «in assenza della necessaria copertura finanziaria».
Ma il governatore non si fascia la testa. Prova a resistere alla durissima relazione che considera uno dei tanti ostacoli incontrati dalla terza corsia finora. "Supereremo anche questo". Si limita a dire, senza entrare nel merito delle stroncature dei tecnici.
La vicenda. L’ispettore Antonio Onorato vola da Roma direzione A4 e, con Riccardo Riccardi, ripercorre storia e procedure per l’allargamento dell’autostrada. Ora, tre mesi dopo, ecco il documento riassuntivo dell’ispezione sulle “procedure brevi”. In campo, da commissario, prima il governatore Renzo Tondo e poi, da metà 2011, l’assessore ai Trasporti. La relazione di Onorato, molto corposa, è stato consegnata nei giorni scorsi alla struttura del ministro Corrado Passera e allo staff di vertice della Protezione civile. Le conclusioni del fascicolo sono molto pesanti. «Illegittime», spiega il funzionario romano, «appaiono l’aggiudicazione definitiva e l’affidamento al contraente generale della progettazione e dei lavori nel tratto nuovo ponte sul fiume Tagliamento-Gonars». Manca la copertura finanziaria. Per le stesse ragioni entra nel mirino dell’ispettore anche l’aggiudicazione, per quanto solo provvisoria, del lavori nel tratto Gonars-Villesse.
Ma non basta. Il testo evidenzia anche il «rilevante importo» (655.965.000 euro) delle due opere aggiudicate e la «concreta possibilità di un’azione risarcitoria, motivata dall’inosservanza dei principi di correttezza e buona fede, per effetto del mancato accertamento della copertura». Onorato prosegue asserendo che, se l’obbligo di reperire le risorse viene posto a carico della concessionaria Autovie Venete, «non si può non rilevare come l’aggiudicazione sia avvenuta prima che la stessa concessionaria avviasse le procedure di finanziamento». Autovie, insomma, se la cava. «Non pare censurabile la condotta della concessionaria», si legge ancora nella relazione della Protezione civile che entra pure nel merito del difficile percorso verso il mega-prestito. Alcune intervenute modifiche del piano normativo e il negativo contesto macroeconomico, «a cui ascrivere una sensibile contrazione dei ricavi aziendali e un parallelo incremento dei costi di finanziamento», impongono una «delicata trattativa» dall’esito «non scontato». Il carteggio tra i vertici di Autovie e gli azionisti di riferimento, acquisito durante l’ispezione, «evidenzia scenari problematici in relazione alle condizioni imposte dai soggetti creditori e alla concreta sostenibilità dei costi di finanziamento». Di qui «auspicabile» una «prudente, obiettiva valutazione dei benefici attesi in relazione alla effettiva sostenibilità del quadro debitorio». Onorato conclude con il dettaglio della spesa per il funzionamento della struttura commissariale (2.876.791 euro), il riconoscimento della rinuncia del compenso da parte del commissario, dei soggetti attuatori e del Rup (il dg di Autovie Enrico Razzini) e, infine, il rilievo del «considerevole» importo della spesa per le consulenze (507.301 euro), oltre che del «censurabile» incarico di ausiliario del Rup «affidato dallo stesso a un avvocato e solo recentemente confermato con decreto del commissario, ma senza alcuna dimostrazione circa l’inesistenza di analoghe figure nell’organico della concessionaria o della struttura commissariale». Le ultime due bacchettate di una relazione destinata a scatenare una nuova bufera sulla terza corsia sono l’omessa pubblicazione sul sito web del commissario degli incarichi di consulenze esterne, oltre all’oggetto e al compenso corrisposto, e infine l’incarico affidato dal Rup a un membro del consiglio sindacale di Autovie di collaudare uno degli interventi in fase di realizzazione. La violazione? L’articolo 141 del codice dei contratti.
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