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Centinaia di turisti a caccia di consigli dagli studenti-ciceroni

In tanti si sono rivolti ai nuovi info-point attivati dal Comune e c’è chi ha chiesto gli orari dell’inesistente aliscafo per Venezia

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«A che ora parte l’aliscafo per Venezia? E il treno per Lubiana?». È l’erba voglio dei turisti che arrivano o che soggiornano a Trieste. Impossibile trovarla perchè quel treno e quell’aliscafo, a testimonianza dell’isolamento della città, semplicemente non esistono. Eppure queste domande sono state fatte più volte nello scorso week-end ai ragazzi del gazebo allestito dal Comune in piazza della Borsa per fornire informazioni turistiche, i quali però hanno dovuto allargare le braccia.

Eppure in due giorni la postazione clou di questa operazione a servizio del viaggiatori al tempo della crisi ha fatto il “pieno”: già oltre settecento persone a caccia di consigli tra sabato mattina e le cinque di domenica pomeriggio, destinate a sfiorare il migliaio alla chiusura serale. A queste ne vanno aggiunte altre centinaia che hanno “bussato” agli altri due gazebo: quello piazzato davanti alla sala Tripcovich soprattutto per “intercettare” automobilisti e passeggeri dei treni appena arrivati e già disorientati, e quella sul colle di San Giusto che per molti nella puntata su Trieste è la prima tappa. Quant’erano dunque i turisti a Trieste nel fine settimana, compresi i crocieristi di sabato della Costa? Molti, il che ha fatto stridere ancora di più la chiusura quasi totale domenica dei negozi e di molti locali del centro.

Aveva la bellezza di novant’anni la signora americana dell’Arizona che si è spinta fino a Trieste da sola e più di settanta un’altra donna avventurosa giunta da più lontano ancora, cioé dall’Australia e che ha preannunciato che si tratterrà da queste parti per ben tre settimane «per imparare l’italiano».

Sull’altro versante anagrafico, hanno suscitato anche una certa apprensione due ragazzine della Danimarca che stanno girando l’Europa da sole pur essendo «chiaramente minorenni». Facile intuire che collegamenti, orari e attrattive dei castelli di San Giusto e di Miramare siano stati al top nella classifica delle richieste, ma molti cercavano anche le spiagge più belle, i locali migliori con i cibi tipici e i traghetti per l’Istria. Non sono mancate domande curiose del tipo: «Dov’è più comodo fare l’autostop per raggiungere la Slovenia?», ma anche altre, molto particolari e colte: «Dov’è il cenotafio di Winckelmann», oppure: «Quali sono i palazzi progettati da Max Fabiani?».

Perlomeno in piazza della Borsa, turisti stranieri e italiani si sono quasi equamente divisi, con leggerissima prevalenza dei primi: molti austriaci e tedeschi, ma anche inglesi, polacchi, danesi e addirittura un discreto numero di russi. Pochi problemi per avere informazioni nella lingua madre poiché provengono soprattutto dalla Facolta di Lingue e dalla Scuola per traduttori e interpreti i 25 studenti universitari che, supportati da alcune guide turistiche, devono rispondere alle domande e distribuire le mappe della città e i depliant. Sono stati scelti tra quelli più meritevoli e ricevono un compenso di 10 euro all’ora.

L’idea è stata dell’assessore comunale al Turismo, Fabio Omero. «Li avevo visti all’opera in Germania, con un ombrellone e un tavolino», ha spiegato. E l’operazione tarsportata a Trieste pare funzionare. I gazebo delle informazioni turistiche saranno aperti anche oggi e domani che è Ferragosto, e poi tutti i week-end fino a quello della Barcolana, il secondo di ottobre. Sono a disposizione di tutti, come lo sono stati anche di quella trentina di triestini che in piazza della Borsa si sono intrufolati tra il migliaio di turisti per chiedere molto umilmente informazioni sulla propria città.

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