MOSSA. C’era da aspettarselo. E, probabilmente, l’amministrazione comunale di Mossa l’aveva messo in conto al momento della sofferta decisione. A Mossa si mugugna per l’incremento dell’Irpef: mugugni veri, mugugni che a qualcuno hanno fatto venire il mal di pancia. In un momento in cui le famiglie sono particolarmente vulnerabili fra aumenti a raffica e manovre da lac rime e sangue, quell’incremento risulta essere stonato.
A rilevarlo l’opposizione che rompe il silenzio con Christian Patrizi e Valentino Feresin della “Lista Noi per Mossa”. «Durante l’ultima seduta del consiglio comunale, la nostra lista - attaccano i due consiglieri d’opposizione - ha espresso forte disappunto in merito all’aumento dell’addizionale comunale dell’Irpef dello 0,1%, facendola passare dallo 0,5 allo 0,6%. Il motivo del nostro dissenso si riferisce al fatto che l’importo corrispondente allo 0,1% di aumento, circa 19.000 euro, sia una cifra contenuta che poteva essere recuperata altrove nel bilancio, pur non intaccando il settore sociale e scolastico. Abbiamo chiesto al sindaco ed alla sua maggioranza di rinunciare, almeno per ora, ad aumentarla. Ma inutilmente. La giustificazione che il sindaco Feresin ci ha fornito secondo cui, per evitare l’aumento, avrebbe dovuto tagliare fondi solamente alle realtà sportive non ci convince. Noi invece crediamo che tale somma poteva essere individuata rivedendo in modo certosino i capitoli di spesa e utilizzando parte dell’avanzo di gestione. Nessuna demagogia da parte nostra come più volte ribadito in sede consiliare ma sarebbe stato utile dare un segnale simbolico alla cittadinanza sempre più tartassata da imposte e indebolita dai bassi redditi».
L’amministrazione si è già difesa sulle pagine del nostro giornale, annunciando l’incremento. Che avviene «in considerazione - si legge nelle documentazioni di bilancio - di una spesa corrente che, in 5 anni, è aumentata di 107.163 euro a causa dell’inflazione». Peraltro, fanno notare dal municipio che l’Irpef era ferma dal 2007. «Inoltre questa tassa - ha spiegato il sindaco Feresin - va ad incidere sul tessuto sociale in maniera tanto più significativa quanto maggiore è il reddito. Quindi, è assai più “democratica” della Tarsu (che rimarrà inchiodata nel 2012) e dell’Imu che incidono in maniera non proporzionale sui redditi delle persone». Tutte inalterate le altre tariffe, compresa l’apprezzata gratuità dello scuolabus che rimarrà tale anche nel prossimo anno scolastico. Ma quell’Irpef allo 0,6 non va proprio giù...
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