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Val Rosandra: ma la Premolin ringrazia Ciriani

Spunta una mail inviata dal sindaco «Mi sono fidata del mio vice Ghersinich»

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TRIESTE. Una mail inviata dal sindaco di San Dorligo della Valle Fulvia Premolin all'assessore regionale all'Ambiente Luca Ciriani per ringraziare la Protezione civile dell'operato svolto in Val Rosandra lo scorso weekend. Sviluppo decisamente inatteso nella vicenda della devastazione ambientale commessa ai danni dell'entrata della riserva naturale da parte di oltre 200 volontari della Protezione civile provenienti da tutto il Friuli Venezia Giulia. All'indomani dei lavori che hanno reso l'area un vero e proprio campo di guerra è emerso che il primo cittadino di Dolina, in ferie in Austria durante quei giorni, ha fatto inviare dal Comune una mail per ringraziare l'assessore Ciriani del lavoro svolto.

«La lettera di ringraziamento l’ho scritta senza aver visto l’intervento. Ero via in quei giorni. Mi sono fidata del mio vicesindaco» ammette il sindaco. «Fa parte della mia educazione, ringraziare per un intervento effettuato» dice ora, anche se di quei ringraziamenti non più così convinta dopo i sopralluoghi effettuati. «Faremo i nostri rilievi e gli invieremo a chi di dovere. Non mi sottraggo alle proteste e alle critiche. Voglio capire. Qualche perplessità ce l’ho anch’io».

L'intervento, previsto per ripristinare l'officiosità idraulica dell'alveo del torrente Rosandra, alla luce dei fatti, più che occuparsi “dell'asporto della vegetazione arborea e arbustiva infestante”, è stato incentrato all'abbattimento di decine e decine di alberi. Beffa delle beffe: la maggior parte delle ramaglie e del materiale cipposo tagliato giace ancora nell'alveo. Il risultato finale ha lasciato grande sgomento sia da parte degli amanti della Val Rosandra che da parte di diversi naturalisti che hanno seccamente criticato la qualità dell'intervento. Dal Comune per ora stanno giungendo voci contrastanti.

Nella riunioni dei capigruppo svoltasi due giorni fa (domani alle 15.30 ci sarà una seduta del Consiglio comunale a Dolina in cui il tema della Val Rosandra sarà naturalmente all'ordine del giorno) il capogruppo della Slovenska skupnost Aljoša Novak ha prospettato l'ipotesi che il Comune possa dichiararsi parte offesa nella vicenda e quindi ricorrere alle vie legali. Altre fonti all'interno del Municipio, però, escludono a priori una causa contro la Protezione civile anche perché sono in molti all'interno dell'amministrazione Premolin a difendere la devastazione svolta in Val Rosandra.

La conferma arriva dal vicesindaco con delega alla Protezione civile, Antonio Ghersinich (Pd): «Io difendo l'intervento fatto dai volontari della Protezione civile, forse si poteva fare meglio, ma i residenti di Bagnoli superiore e zona limitrofa sono contenti e chiedono che gli interventi proseguano avanti». Ma perché tutto questo accanimento? «E' un discorso di sicurezza - proseguie Ghersinich - basti pensare ai pioppi che con acqua abbondante e bora forte sono fonte di pericolo per i cavi elettrici».

Però non tutti la pensano così. Se il coordinatore comunale della Protezione civile Willy Vorus difende l'intervento sottolineando come le critiche arrivano perlopiù da cittadini di Trieste che non vivono la Valle e «parte di quei paesani che protestavano si sono portati a casa quintali di legname». Non è di questo avviso Maurizio Sigoni, ex vicesindaco (Rifondazione comunista) di Dolina e membro della Protezione civile: «Non ho partecipato all'operazione e forse è stato un bene, se no a quest'ora stavo in galera! Non riesco a capire, a chi la Protezione Civile regionale si sia appoggiata nel nostro comune. Quello che è stato fatto è una cosa orrenda».

 

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