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Val Rosandra, lo scempio della natura. Manifestazione e raccolta di firme

Folla alla protesta per l'abbattimento delle piante della valle a opera della Regione per l'operazione "Alvei puliti". Grande schieramento di polizia e carabieniri. Raccolte oltre 1500 firme per il sequestro cautelativo dell'area

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TRIESTE. Oltre mille e 500 persone hanno manifestato questa mattina in Val Rosandra per protestare contro lo scempio ambientale perpetrato la scorsa domenica dall’operazione “Alvei puliti” messa in opera dalla Regione con il “braccio armato” della Protesione civile e di alcune ditte specializzate in taglio alberi.

Sul posto un imponente scieramento di poliziotti e carabinieri, che però hanno potuto passare alcune ore in tutto relax: tra i partecipanti, infatti, non c’è stata alcuna esagerazione. Solo molta rabbia per le entinaia di piante, anche pregiate, sacrificate in nome della presunta sicurezza anti-alluvione. Nessuno slogan urlato, ma dalla folla è giunta la richiesta di dimissioni dell’assessore regionale Luca Ciriani e del sindaco di San Dorligo, Fulvia Premolin. In due ore sono state raccolte 1573 firme che chiedono il sequestro cautelativo dell’area, per impedire che il massacro della flora continui.

Da rimarcare l’assenza di striscioni No Tav e di slogan dell’estrema ala ecologista: gli organizzatori del raduno, apartitico e apolitico, temevano un tentativo di strumentalizzazione che invece non c’è stato. La partecipazione dei giovani legati al movimento No Tav, se c’è stata, è risultata discreta e a titolo presonale. Un atteggiamento apprezzato sia dai manifestanti sia dalle autorità. Domani sul cartaceo un ampio resoconto della protesta.

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