All’Orto botanico si passeggia tra dinosauri e fossili carsolini
Al via stamane la nuova iniziativa del Comune: un percorso geologico che permette di addentrarsi tra i fenomeni naturali più suggestivi

Capire la Terra, passeggiando per poche centinaia di metri, in mezzo al verde, a pochi passi dal centro cittadino. Ispirandosi ai Geotrail austriaci e, in generale, all’attenzione che molti orti botanici pongono alla geologia, anche a Trieste si è deciso di inaugurare un percorso geopaleontologico, per offrire al visitatore la sensazione di un percorso geologico.
E’ questa l’iniziativa proposta, a partire da oggi, dall’Assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con i Civici musei scientifici, che si concluderà il 17 dicembre. Ogni sabato, dalle 10 alle 12, e domenica 11 dicembre, saranno organizzate visite guidate lungo il percorso geopaleontologico dell’Orto botanico di via de’ Marchesetti 2, tenute da personale specializzato. Numerosi i soggetti coinvolti: il Carso, per capire cos’è, come si è formato, quanti anni ha, il Carsismo, cioè tutti quei processi erosivi e corrosivi provocati da acque meteoriche acide sui calcari, che fanno assumere alla roccia caratteristiche e inimitabili forme, il Flysch, vale a dire la successione di marne e arenaria, che ha fornito il lastricato della città fino alla sua cementificazione e che resiste ancora in mote strade.
Lungo il percorso ci si avvale anche di modellini reali, per cercare di chiarire come si è formato il Carso. I campioni sono posizionati in ordine temporale, di modo che si inizia dal più antico per arrivare a quello più recente, lungo un anello che si articola attorno alla sagoma di Antonio, il dinosauro trovato al Villaggio del Pescatore e conosciuto come Tethyshadros insulris. Il percorso nel tempo permetterà di conoscere gli animali che vivevano qui milioni di anni fa e che oggi sono estinti. Il percorso è formato da una ventina di fermate che rappresentano i litotipi caratteristici e i fossili più comuni del Carso: si va dai più antichi (Aptiano-Albiano) ai più recenti (Flysch).
Inoltre una sezione è dedicata al Quaternario, il periodo più recente (da 2,6 Milioni di anni fa ad oggi). Le visite guidate sono gratuite: sarà sufficiente pagare il biglietto d’ingresso, dal costo molto modesto, per poter aprire una finestra sulla storia di Trieste e del territorio sul quale si è sviluppata, arretrando nei millenni a bordo di una virtuale macchina del tempo. “Si tratta di una novità nella quale crediamo molto – spiega Deborah Arbulla, curatrice della mostra itinerario – perché questa proposta permette di approfondire temi di grande valenza scientifica, attraverso esempi concreti”.
L’iniziativa si rivolge a tutti, dai turisti di passaggio alle scolaresche, che potranno prenotare visite guidate, ai triestini che amano la loro città e vogliono carpirne i segreti più reconditi. Nel dettaglio, la guida illustrerà, in una ventina di tappe, le rocce e i fossili più importanti del Carso. I campioni sono presentati in ordine temporale, seguendo la scala stratigrafica e la successione dell'età delle rocce del Carso si va dalle più antiche (periodi Aptiano-Albiano, 125-99 milioni di anni fa), fino alle più recenti (Flysch, 48-40 milioni di anni). Ogni campione è rappresentativo di un certo tipo dell'antico ambiente nel quale si è formato e presenta dei fossili che lo caratterizzano. C'è anche uno spazio speciale dedicato al famoso dinosauro "Antonio" (Tethyshadros insularis) con un modello a dimensione reale del dinosauro ritrovato al Villaggio del Pescatore.
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