Sanità, più fondi a Udine e Pordenone Trieste resta al palo
Anche per il 2012 la Regione mira a “riequilibrare” le risorse Lupieri: non riconosciuta la specificità della popolazione

di Gabriella Ziani
Più soldi a Udine e Pordenone per la Sanità. Trieste viene finanziariamente accorpata con Gorizia e i due ambiti assieme riceveranno nel 2012 esattamente la stessa cifra di quest’anno. Continua lo smagrimento, e continua la politica già annunciata di “riequilibrio”, dove si ritiene che qualcuno (Trieste) abbia fin qui avuto troppo, e qualcun altro (l’area friulana) troppo poco. La polemica è stata molto vigorosa già al primo annunciarsi di questo nuovo processo, ma inutilmente.
Il documento regionale di programmazione sanitaria per il 2012 («Linee di gestione») aumenta i finanziamenti a Pordenone e a Udine per oltre 2 milioni ad area. Trieste con l’Isontino riceverà gli stessi soldi e il capoluogo riceve la notizia poco dopo essere stato penalizzato dal cambio di rotta sul versante edilizio, che ridimensiona gli interventi cancellando la costruzione del nuovo Burlo Garofolo a Cattinara, mentre il nuovo ospedale di Pordenone è stato confermato, per una spesa complessiva a termine di 300 milioni di euro.
Lo stanziamento aggiuntivo per le due aree friulane è nel complesso dunque di 4 milioni e 575 mila euro nel 2012. Nel dettaglio agli ospedali e all’Azienda sanitaria di Udine vengono destinati 915 milioni e 292 mila euro, con l’aggiunta di 2 milioni e 248 mila. Per i servizi sanitari di Pordenone sono stati stanziati 478 milioni e 334 mila euro, con l’aggiunta di 2 milioni e 326 mila. Trieste e Gorizia avranno, insieme, 751 milioni e 152 mila euro, in fotocopia col 2011: cifra con cui fronteggiare anche ogni aumento automatico di spesa, dunque una decurtazione di fatto.
Infine la Regione finanzia anche gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, Burlo, Cro e Sacra Famiglia di Medea (privato), in totale destinando 1 milione e 200 mila euro.
Il caso era scoppiato (dopo anni di frizioni politiche) nell’autunno del 2010. Come rivelava un documento, poi corretto, la Regione aveva inizialmente deciso di togliere a Trieste 35 milioni di euro in 10 anni, salvo accorgersi che il taglio era insostenibile. Con un accorgimento politico-contabile si era dunque deciso sì di tagliare i 3,5 milioni annuali, ma di reintegrarne 1,7, la metà. Di destinare contestualmente a Udine la metà effettivamente tolta a Trieste, aggiungendo pari cifra per Pordenone. Un garbuglio che per il 2012 porta alla fine al risultato già detto, con un esborso totale per la Sanità di 2 miliardi e quasi 145 milioni di euro, cui la Giunta Tondo ha appena immesso altri 30 milioni con la Finanziaria.
«Nuovamente penalizzata la sanità triestina - dice il vicepresidente Pd della commissione regionale Sanità, Sergio Lupieri, che ha presentato un’interrogazione -, non viene riconosciuta la specificità del cittadino qui residente, diversa dal resto della regione, con elevato invecchiamento, pluripatologie, alto numero di nuclei familiari monoparentali, difficoltà abitative, redditi bassi. La Giunta Tondo-Kosic preferisce rivolgersi a dati fuorvianti, gli stessi dati possono dire che a Trieste servono maggiori risorse: dipende dall’occhio politico che li guarda».
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